Come mi sono disinnamorato dei phablet

Xiaomi Redmi 3 Pro

A costo quasi di risultare retorico, vi volevo oggi raccontare di come, dopo più di un mese d’uso, mi sia completamente disinnamorato dei phablet.

Andiamo con ordine: fino a non poche settimane fa ero un forte sostenitore degli smartphone dalle grandI dimensioni in quanto vi permettono di effettuare molte più operazioni in maniera comoda e perchè sostanzialmente permettono un’autonomia (generalmente) superiore ai più compatti.

Ho avuto però modo di provare, come primo telefono, un dispositivo da 5 pollici di diagonale e me ne sono innamorato. Erano ormai quasi due anni e mezzo che utilizzavo prodotti con almeno un display da 5,5 pollici e tornare a questa dimensione mi ha stravolto completamente la vita.
In un primo momento non nego di aver avuto delle difficoltà specie nella digitazione dei caratteri sulla tastiera, salvo poi abituarmi dopo nemmeno 48 ore. Il poter gestire tutto con una singola mano, scattare una foto senza avere il terrore di far cadere il telefono o tenere lo smartphone in tasca senza aver il minimo problema erano alcune di una serie di comodità che in questi anni mi ero perso.

Attenzione, non sto bocciando i phablet anzi li ritengo una categoria molto interessante e migliore per alcuni aspetti, ma evolvendosi le mie necessità e cambiando radicalmente le mie abitudini sono dovuto ricorre al “lavaggio in lavatrice”.

Tornerò indietro?

Non credo o almeno non nell’immediato futuro poichè non ho più bisogno di avere un grosso smartphone con cui poter far tutto. Preferisco settorializzare le operazioni e svolgerle in maniera migliore piuttosto che farle male con un unico strumento.

Ovviamente, come più volte ho sottolineato, è una questione puramente soggettiva.

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