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Categories: Attualità

Autocertificazione Covid-19: “Lavoriamo per Skay”, quattro persone multate

Hanno cercato di passarla liscia scrivendo sull’autocertificazione Covid che lavoravano per l’emittente televisiva Sky ma sono stati scoperti.

Una storia che ha dell’incredibile, quella scoperta dalle Forze dell’Ordine di Reggio Calabria. Un gruppo di quattro persone, in procinto di partire per Milano, ha ricevuto un fermo dalla polizia. Il motivo, ovviamente, era quello dei necessari controlli anti Covid-19. Ecco che cosa hanno trovato scritto sulla loro autocertificazione.

Autocertificazione Covid-19: “Lavoriamo per Skay” e vengono arrestati

(fonte: Twitter)

Hanno cercato di passarla liscia, i quattro protagonisti di una vicenda veramente surreale.
Per evitare problemi, infatti, i quattro hanno deciso di scrivere sulla loro autocertificazione che lavoravano per “Skay“.

In questo momento, infatti, per potersi muovere tra regioni è necessario un comprovato motivo di lavoro o di salute. I quattro “furbetti”, quindi, hanno pensato che nessuno, meglio della famosa emittente televisiva, poteva rappresentare un datore di lavoro più che sicuro.

Dopotutto, per fare il giornalista, c’è sicuramente bisogno di muoversi da una regione all’altra, magari a caccia dell’ultima notizia o dell’ultimo scoop.
Peccato, però, che i quattro abbiano dimenticato un piccolo particolare.

Invece di scrivere che lavoravano per “Sky”, la dicitura corretta, i quattro hanno scritto sull’autocertificazione che lavorano per “Skay”. Un errore veramente grossolano, che costerà caro ai quattro “furbetti”. Secondo loro, infatti, la polizia avrebbe dovuto permettere il rientro a Milano.
Dopotutto la necessità di raggiungere gli studi, situati nel capoluogo lombardo, sarebbe un comprovato motivo lavorativo.

Di certo, però, gli ufficiali incaricati del controllo non si sono lasciati ingannare.
Insospettiti dalla dicitura sbagliata, hanno deciso di effettuare un approfondimento che ha portato alla scoperta dell’inganno.

I quattro, infatti, di certo non lavorano per Sky né, tantomeno, per “Skay“.
Una volta scoperti, dai funzionari dello scalo aeroportuale del “Tito Minniti” di Reggio Calabria, i quattro sono stati pesantemente sanzionati.

Vi avevamo già indicato qui quali siano le multe per chi decide di violare le disposizioni anti Covid-19. Bene, i quattro protagonisti di questa curiosa vicenda hanno ricevuto una denuncia per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

La dicitura riassume in sé il reato di aver dichiarato il falso (già di per sé un fatto piuttosto grave) nell’atto di svolgere, però, un’azione pubblica.
Di certo la situazione delle regioni italiane non è semplice per nessuno.
I cittadini, che si trovano ogni giorno a dover combattere contro restrizioni e limitazioni che cambiano da un momento all’altro, sono al limite.

Dichiarare il falso, però, per poter spostarsi tra regioni vuol dire non solo commettere un reato ideologico. C’è la concreta possibilità di mettere a rischio gli altri. Una responsabilità non da poco. Se i quattro dipendenti di “Skay” fossero saliti sull’aereo per Milano, poi, è difficile immaginare le conseguenze.

Specialmente se uno di loro, alla fine, fosse risultato positivo al Covid-19. Le conseguenze di un atto del genere sono veramente spaventose. Insomma, la situazione surreale è presto rientrata, grazie al lavoro di controllo dei funzionali dell’aeroporto. Rimane lo sgomento di dover assistere, ancora, a situazioni decisamente poco edificanti, soprattutto in un momento così difficile per l’Italia.

Come riportato da QuiFinanza.it, infatti, l’autocertificazione è uno strumento necessario, che dobbiamo imparare a compilare in maniera corretta. Qui trovate tutti gli estremi necessari:

  • nome e cognome
  • luogo e data di nascita
  • indirizzo di residenza (oltre all’indirizzo del domicilio)
  • estremi documento (il numero, da chi è stato rilasciato e la data di scadenza)
  • motivo dello spostamento (se diverso da comprovate esigenze lavorative o motivi di salute)
  • da dove è iniziato lo spostamento (indirizzo completo)
  • indirizzo di destinazione (ovviamente, completo)
  • firma

Dichiarare il falso, quindi, equivale ad un vero e proprio reato. Meglio evitare di trovarsi in questa situazione e rischiare, come i quattro “furbetti”, una denuncia!

(fonte: Twitter)

Le Forze dell’Ordine, comunque, in questo periodo non si stanno decisamente risparmiando riguardo i controlli.

Sempre a Reggio Calabria, infatti, i poliziotti hanno duramente multato cinque persone perché mangiavano insieme allo stesso ristorante. (Il limite, infatti, è di quattro persone allo stesso tavolo.) Nei giorni scorsi, invece, un ladro è stato individuato proprio grazie ai movimenti elencati sulla sua autocertificazione.

Insomma, questo strumento sta iniziando decisamente a mostrare tutte le sue potenzialità. Se dovete usarlo, però, ricordatevi di scrivere non solo la verità ma anche correttamente e senza commettere errori clamorosi!

Federica

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