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Politica

Recovery Plan, nel documento ufficiale 6 missioni e 42 linee di intervento

In vista del CdM di oggi, il documento è stato inviato a tutti i ministri. Contiene la bozza del Recovery Plan, un piano da 222 miliardi

Nella giornata di ieri i ministri hanno ricevuto la bozza del Recovery Plan, il piano nazionale di “ripresa e resilienza” che il Governo ha intenzione di presentare nel corso del Consiglio dei Ministri, previsto oggi alle ore 21:30. Le risorse a disposizione ammontano a 222 miliardi, di cui 144,2 da spendere per nuovi interventi. In totale, considerando anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-2026, i soldi da investire arrivano fino a 310 miliardi di euro.

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All’interno del documento sono inserite le riforme che serviranno per far ripartire il paese al meglio, si va da quella della giustizia fino ad arrivare al taglio dell’Irpef. Al momento non è stata definita la governance che dovrà occuparsi di vigilare sull’approvazione di tali riforme e investimenti. Il testo è stato rielaborato dopo il confronto tra le forze di maggioranza.

Il documento è molto articolato, contiene 6 missioni, che a loro volta raggruppano 16 componenti che servono a raggiungere gli obiettivi economico-sociali definiti dalla strategia del governo. Le componenti si articolano in 47 linee di intervento per una lunga serie di progetti e interventi da effettuare nei prossimi anni. Un totale di 171 pagine. Cerchiamo di descrivere il Recovery Plan entrando maggiormente nei dettagli.

Il governo vara il Recovery Plan, ecco il progetto che farà ripartire il Paese

Il Recovery Plan dovrà “segnare una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione, la riduzione dei divari e delle disuguaglianze”. E’ così che il Governo descrive il piano di rilancio che presenterà nel Consiglio dei Ministri di stasera, previsto alle ore 21:30. La bozza è stata inviata ai ministri, in attesa dell’approvazione. E’ un documento molto articolato, salito dopo le ultime revisioni a 171 pagine.

Le 16 componenti del piano si articolano in 47 linee di intervento per la realizzazione di vari progetti: “I singoli progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, in modo da ottenere un maggiore impatto sull’economia e sul lavoro”. Sono soltanto alcune delle parole espresse dal Governo in merito alla presentazione della bozza ufficiale del documento.

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Nel dettaglio, per il settore sanitario è previsto un investimento di circa 20 miliardi di euro, mentre i fondi maggiori saranno destinati alla rivoluzione verde e all’ecologia, con un investimento di 68,9 miliardi di euro. 46,18 miliardi saranno spesi per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. 31,98 miliardi andranno alle infrastrutture per una mobilità maggiormente sostenibile.

E ancora, 28,46 miliardi saranno investiti per l’istruzione e la ricerca, 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione, 19,72 miliardi per la salute. Nel corso del 2021 saranno utilizzate le risorse del Next Generation EU per un investimento di quasi 25 miliardi di euro. Le stime dovranno essere definite nel corso del Consiglio dei Ministri di stasera e quindi potrebbero cambiare. Successivamente saranno discusse con la Commissione dell’Unione Europea.

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Recovery Plan, chi vigilerà sulla realizzazione di questi progetti?

Insieme al Recovery Plan, il Governo pensa di mettere in campo alcune riforme che dovranno “rafforzare l’ambiente imprenditoriale, ridurre i tempi e gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti”. Alcune di queste riforme riguarderanno la giustizia, il lavoro, il fisco, in particolare l’Irpef. L’obiettivo è ridurre le aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, soprattutto per la fascia di reddito medio-bassa. In questo modo si cercherà di aumentare l’occupazione giovanile.

Al momento non esiste una dirigenza che si occuperà di vigilare ed eseguire tutti questi progetti. Sarà presentata in seguito al Parlamento e dovrà occuparsi della realizzazione di tutte le parti del Recovery Plan. Oltre a questo, sarà responsabile della loro mancata realizzazione e dovrà garantire il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale. La governance sarà anche responsabile di vigilare e monitorare l’avanzamento effettivo della spesa nel corso dei mesi.

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Salvatore Marsiglia

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