Recensione: HTC One Mini 2

Grazie ad HTC Italia stiamo provando il One Mini 2, un prodotto assolutamente interessante che si colloca nella fascia media del mercato.DSC01180

Design e dimensione:

Stiamo parlando di un dispositivo mini, di conseguenza avremo delle dimensioni molto compatte. Parliamo di 137,4 mm di altezza, 65 di larghezza e 10.6 di spessore nella parte più accentuata.

Di M8 riprende pregi e difetti: dallo speaker Boomsound frontale alla Nano Sim, fino alle cornici mal ottimizzate, specialmente quella inferiore che misura circa 2 cm. Nonostante questo si tratta di uno smartphone perfetto per un utilizzo con una mano, bello da tenere e da mostrare, ma anche un po’ troppo scivoloso per via del retro in metallo spazzolato.


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Hardware:

A livello hardware, One Mini 2 si allinea perfettamente alla concorrenza presente sul mercato. Abbiamo una CPU SnapDragon 400 quad-core da 1,2GHZ coadiuvata d 1 GB di RAM, 16GB di memoria interna (espandibile tramite microSD fino a 128GB) ed una GPU Adreno 305.

Presente il supporto alle reti LTE (fino a 150Mbit in download e 50 in Upload), Bluetooth 4.0, Wifi N ma perde il sensore ad infrarossi in grado di controllare gli apparati elettronici.

Buona la ricezione del segnale telefonico, così come il Wifi. Fulmineo invece il GPS.

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Fotocamera:

Se M8 aveva ancora deluso con la tecnologia Ultra Pixel, questo mini 2 monta il sensore che in molti avrebbero voluto vedere sul top di gamma presentato ad inizio 2014. I 13 megapixel si sentono. Le foto sono finalmente dettagliate anche se soffre un po’ troppo in assenza di luce. Peccato per l’assenza dello stabilizzatore ottico che costringe, fortunatamente, ad utilizzare la funzione “stabilizzazione” presente nell’interfaccia sfotware. In questo modo, per chi ha una mano non troppo ferma come la mia, ovvierà in parte al problema, salvando molti più scatti rispetto la modalità automatica.

La camera anteriore, sebbene sia da 5 megapixel, molto spesso cattura fin troppa luce rendendo alcuni scatti troppo bianchi e poco definiti.

I video sono nella media, nulla di eclatante ma non per questo da scartare.

Come detto il software viene molto in contro all’utente: abbiamo tantissime funzionalità che ci permetteranno di utilizzare al meglio questo sensore.


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Software:

La Sense si dimostra ancora una volta la miglior interfaccia proprietaria su Android. Nella sua versione 6.0, qui presente, si dimostra ancora una volta la più bella da utilizzare e soprattutto completa in ogni aspetto già “out of the box”. Per esempio? La possibilità di effettuare una backup quasi completo dell’intero smartphone ed un gestore delle attività.

A differenza delle altre UI, si dimostra la meno “noiosa”, passatemi il termine, tant’è che non ho sentito l’esigenza di installare Nova Launcher così come su tutti gli altri smartphone che utilizzo.

Insomma, avete capito è una garanzia.


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Autonomia:

Lo SnapDragon 400 è un processore che non distrugge le batterie degli smartphone su cui è montato. Il modulo da 2100mHa permette di completare la classica giornata con un uso anche impegnativo dello smartphone, raggiungendo quasi le 4 ore di schermo attivo. Un plus non da poco per gli smartphone di questa fascia.

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Videorecensione:

Conclusioni:

Insomma, questo Mini 2 è ottimo. Mi è piaciuto molto ed è riuscito a far scattare la scintilla così come pochi altri smartphone sul mercato.

Sempre pronto e reattivo, bello nelle linee e da tenere in mano, una fotocamera finalmente buona su un One, giudizi tutti positivi come potete vedere. Il prezzo? Circa 360€ online. Li vale? Beh, se prendiamo per esempio un Moto G, che costa circa 200€ in meno, capite che il solo metallo e la camera più prestante non giustificano l’abisso nel prezzo. Allo stesso tempo però vi dico anche che la bellezza di questo smartphone potrebbe spingervi a fare la “pazzia” e spendere qualcosa in più per un dispositivo di questa fascia.

 

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