Mytaxi ed il caos intorno a Torino

Mytaxi è arrivato a Torino da settembre ed ancora oggi proseguono i problemi per tutti coloro che hanno aderito al servizio.

Mi sento doppiamente tirato in causa perché da un lato c’è la mia città che adoro, Torino, e dall’altro una delle mie feature preferite della tecnologia, il trasporto mobile a portata di smartphone.

Mytaxi è attivo sul territorio torinese da diversi mesi, ma ciò che si è visto in queste settimane è per alcuni aspetti imbarazzante.

Molti degli autisti che hanno aderito al servizio, capendo la bontà di esso non tanto per loro stessi ma per la nuova generazione di utilizzatori dei taxi, stanno ricevendo addirittura minacce ed insulti che non vogliono diminuire.

Pare infatti che Torino sia a modo suo del tutto particolare con un mercato chiuso dove la libera concorrenza non può avere nemmeno vita. Ma non è l’amministrazione comunale o qualche sindataco di turno a mettere le sbarre fra le ruote di questa ennesima società, bensì gli stessi colleghi che fino ad un paio di giorni prima non vedevano le scritte Mytaxi sulle fiancate dei colleghi ora nemici. Non vi sembra una presa di posizione un po’ troppo forte (per non usare altre parole più cattive)?

A rincarare la dose di cattiveria, perché di questo si tratta, c’è anche un fatto spiacevole di cui ad oggi in pochi hanno parlato. Presso l’aeroporto di Caselle, la società che gestisce la struttura ha dovuto rimuovere una hostess pubblicitaria dopo vari tentativi di intimidazione da parte di taxisti non iscritti al servizio. Tutto questo nonostante un contratto di concessione pubblicitaria legale, garantito e stipulato a rigore di legge.

Eppure Mytaxi è una società con sede in Italia, che da posti di lavoro ad utenti italiani, paga le tasse nel nostro Paese e che opera secondo la legge quadro 21/1992. Il problema quindi dove sta

Avete mai provato questa applicazione? Personalmente si. Mi è capitato a Milano di doverla utilizzare e ne sono rimasto convinto al 100%. Comoda, semplice, intuitiva e meno fastidiosa di un call-center che qui, parlo per Torino, funziona una volta su dieci. Oltre questo so dove è il mio autista, se sta arrivando e, per non farmi mancare nulla, quanto spenderò.

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