Telegram: la Russia potrebbe essere solo l’inizio

Telegram é stato ufficialmente bloccato sul suolo russo per tutta una serie di contrasti con il governo. Eppure potrebbe non essere un caso isolato.

Sta facendo il giro del mondo la notizia che vede il blocco di Telegram all’interno del suolo russo. Infatti non é più possibile utilizzare il sistema di messaggistica azzurro nel Paese da qualche giorno con gli utenti che hanno già iniziato la loro personale rivolta.

Eppure vi dico che non sono così poi sorpreso dalla situazione. Perché? Già qualche settimana fa, se ricordate, Apple aveva tolto per qualche ora l’applicazione dal uso App Store. I motivi riguardavano tutti quanti la privacy poco tutelata degli utenti ed una serie di contenuti non propriamente adatti a chiunque. La questione venne risolta con un update e con una bella tirata di orecchie da parte dell’azienda americana verso il sistema di chat.

Personalmente già in quella occasione mi suonò qualche campanello d’allarme in testa. Effettivamente Telegram per alcuni aspetti é fuori controllo. Ci sono una marea di gruppi e/o canali a sfondo pornografico a cui tutti possono accedere senza ledere la loro immagine o privacy semplicemente con un nickname. A modo suo era diventato un nuovo social network, tuttavia senza alcuna regola alla sua base.

Detto questo, al di là dei conflitti con la Russia, credo che l’aspetto non debba essere sottovalutato da nessuna delle parti in causa, noi utenti compresi. Il discorso é sempre un po’ lo stesso, quanto teniamo realmente alla nostra privacy?

Sopravviverà Telegram o sarà il primo step di una lenta caduta?

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