Cosa manca alle Mappe di Apple

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Ho cercato di impegnarmi ad usare i prodotti che Apple ci mette a nostra disposizione direttamente con iOS. Dopo Note e Promemoria è venuto il turno delle Mappe di cui tutti mi hanno sempre parlato male sin dal loro arrivo.

Ammetto di essere stato abbastanza scettico sul loro uso e, nonostante siano realizzate in collaborazione con TomTom, ad oggi non sono ancora complete secondo la mia modesta opinione. Il termine di paragone è sempre quello: Google Maps che ad oggi non ha rivali.

Partendo dalla primissime esperienza devo dire che non ho avuto problemi. Ho impostato la località con un indirizzo specifico ed ho effettuato i miei 500 km senza nessun problema trovando coda nei punti esattamente segnalati e le varie alternative.
In secondo luogo ho provato in città qui a Torino ottenendo comunque una discreta esperienza d’uso in auto. Specifico questo elemento perché purtroppo nella mia città non è attivo il servizio di mobilità attraverso i mezzi pubblici che ahimè spesso mi vedo costretto ad usare.
L’ultimo test lo ho dedicato alla ricerca specifica di un POI, ovvero un luogo di interesse senza saper conoscere l’indirizzo specifico. Ahimè test completamente fallito nonostante si trattasse di un grandissimo centro commerciale qui di Torino.

In sostanza, raccogliendo anche ulteriori pareri da amici e parenti, ho notato come quest’ultimo elemento, appunto i POI, sia il vero punto debole delle Mappe di Apple. La gestione del traffico è perfetta, in linea con Google Maps, idem la grafica e l’interazione. Questa mancanza però segna un punto decisamente negativo verso il software di Apple che mi ha costretto nuovamente a reinstallare Google Maps sul mio iPhone.

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