La mia configurazione Cloud

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Parlando dei vari servizi di storage online, da qualche tempo sono finalmente giunto ad una configurazione stabile e che non ha subito importanti cambiamenti.

Principalmente mi affido a due servizi: Google Drive e Dropbox.

Il primo lo uso come una seconda “casa”; al suo interno ho praticamente tutto il mio computer backuppato in caso di problemi ed oltre ad esso tengo tutti i file necessari per la gestione del blog, dell’università ed ovviamente tutte le mie fotografie sincronizzate con Google Foto.
Da ormai sei mesi ho deciso di creare nella root principale una cartella denominata “Archivio” in cui vado ad inserire tutti quei file che non uso costantemente ma che so comunque di avere sempre li a portata di mano. Il resto si conforma poi con le cartelle del momento, suddivise ovviamente per argomento, e nelle quali ripongo praticamente qualsiasi genere di file.
Piano Pro? Assolutamente si. Costa poco e non ho problemi nel dover poi ricordarmi cosa ho backuppato e cosa no.

Passando invece a Dropbox ho deciso di farne un uso molto più considerato e professionale. Vi spiego meglio, Dropbox mi trasmette quella sensazione di pulizia e professionalità che invece Google Drive non mi da. Uno lo uso come uno sgabuzzino con tutto, l’altro invece è più accurato e ci finiscono solamente quei file di testo in markdown con cui preparo gli articoli.
Piano Pro? Assolutamente no. I file di testo sono molto leggeri e sento il bisogno di andare e l’esigenza di espandere il piano base offerto.

Alla fine ho deciso di scartare i vari Box, OneDrive ecc ecc perchè, chi per un motivo o chi per un altro, non sono mai riusciti a darmi quella sensazione di completezza e sicurezza che invece sia il prodotto di Google, che lo stesso Dropbox, mi hanno fornito.

Non uso nulla di più se non questi due prodotti e credetemi se vi dico che in locale sul notebook non ho praticamente niente.

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