La chiusura di KickassTorrents

“Alzi la mano chi non ha mai scaricato un Torrent” Probabilmente chiunque sappia usare un minimo il computer ora ha entrambe le mani sopra la tastiera e, sempre loro, dovrebbero sapere che il protocollo peer-to-peer è una delle basi della comunicazione online, anche se viene spesso sfruttato per ottenere materiale protetto da copyright in maniera illegale ed è per questo che l’opinione comune associa al P2P il concetto di illegalità.

Uno degli ostacoli più grandi è reperire il file .torrent oppure il link magnet che va aperto con uno dei tanti client Torrent in circolazione, per questo con gli anni si sono diffusi siti web che collezionano ed ordinano questi file, quindi reperire i file necessari non è più un problema, anzi non lo era.

Tra tutti i vari archivi online il più completo e senza dubbio il più organizzato era KickassTorrents, spesso abbreviato con KAT, che con gli anni si era fatto strada tra la concorrenza ed era arrivato ad essere il 69esimo sito più visitato su Internet e generare quindi profitti stimati che oscillano dai 12 ai 22 milioni di dollari l’anno.

Son costretto a parlare al passato perché qualche giorno fa il fondatore del sito, tale Artem Vaulin, è stato arrestato in Polonia ed il sito è stato subito chiuso, infatti se ora si visita il sito principale possiamo notare questo messaggio del dipartimento di giustizia statunitense.

La popolarità del sito era data non solo dalla grande vastità di materiale reperibile, ma dalla sua organizzazione in categorie e dalla semplicità di utilizzo, infatti non erano necessarie registrazioni o altre procedure particolari. Proprio questa popolarità lo aveva reso vittima in passato di blocchi da parte dei vari enti per la tutela della privacy, blocchi però facilmente aggirabili semplicemente cambiando i DNS.

Le risposte sulla rete non si sono fatte attendere e sono arrivate subito petizioni e siti alternativi che hanno prontamente clonato il database per renderlo nuovamente accessibile a tutti, anche se ovviamente chi ci ha guadagnato sono i siti “rivali” quali The Pirate Bay, ExtraTorrent o RARBG che hanno riscontrato un aumento medio delle visite pari al 200%.

Sicuramente sarà difficile sconfiggere il problema dei download illegali, però colpire i siti più grandi è un buon inizio per tutelare il copyright, a lungo andare sarà una soluzione efficace? Non credo, infatti l’unico modo per combattere questo genere di crimini è rendere disponibile legalmente, comodamente e ad un prezzo onesto i contenuti, così come fa Netflix per serie TV e film, Amazon con il servizio Kindle Unlimited per i libri e Spotify per la musica.

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