Perché l’iPad non sarà mai il mio computer

Negli ultimi giorni, come detto anche nel podcast, mi sono scontrato con una serie di limitazioni definitive che mi hanno fatto prendere una decisione: l’iPad non sarà mai il mio computer primario, nonostante tutto quello che Apple invece continua a sostenere.

Dal mio punto di vista mancano sostanzialmente due cose fondamentali: un puntatore, per quanto sia bello e comodo il touchscreen proprio non mi ci trovo, un sistema operativo più aperto, inteso come monitor esterni ed un file system più concreto.

Detto questo indubbiamente si tratta di un dispositivo flessibile e che, se staccato da una tastiera, diventa indubbiamente uno strumento comodissimo nell’uso multimediale. Ho però sempre avuto una strana sensazione quando poi tornavo ad usare il mio Microsoft Surface Pro 3: mi ci ritrovo meglio, in tutto. L’iPad è uno strumento interessante, ma un computer con cui lavorare è tutto un altro pianeta. Non sono per nulla d’accordo con le continue affermazioni di Apple presenti nei vari spot e nemmeno con le varie email di spam che continuano a mandare anche in questi giorni. Quasi tutte le operazioni più complesse da me svolte richiedono il doppio se non il triplo del tempo ed uno sforzo che un normale sistema desktop non prevede.

Con un computer io dovrei essere in grado di:

  • stampare qualsiasi genere di file, mentre qui non posso;
  • montare un filmato con i vari tagli e livelli del caso, mentre qui non posso;
  • registrare e montare una puntata del podcast, mentre qui non posso.

Devo dare però adito che scrivere su un iPad è qualcosa di impagabile. Molto spesso preferisco stendere li gli articoli e poi elaborarli meglio dal computer.
Stessa cosa posso dire degli appunti e delle modifiche prese direttamente su un PDF a lezione, così da poter poi far elaborare tutto.

In conclusione posso dirvi che quando arrivo a casa mollo l’iPhone in giro ed uso solamente l’iPad. In mobilità me lo porto dietro perché è decisamente meno ingombrante, nemmeno poi così tanto, del Surface. Tuttavia sono però consapevole che non sarà mai il mio computer e che, oggi, per definire un prodotto tale mi deve permettere di fare realmente tutto e non solo una parte delle cose e, tra l’altro, non fatte tutte quante al meglio.

Io non sono il mondo, infatti per l’80% della popolazione (forse) un iPad in casa e come sostituto del computer è più che sufficiente.

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