Instapaper la tua decisione è un addio

Instapaper cambia ancora faccia costringendomi all’addio nonostante tutto.

Ho letteralmente adorato Instapaper sin dalla sua scoperta non riuscendo piano piano a capire come potessi realmente fare a non utilizzare un servizio simile. Ho sfruttato poi anche Pocket, il suo grande rivale, ma non ho mai trovato quella familiarità che invece il software lanciato da Marco Arment mi aveva sempre trasmesso.

Nonostante questo sono qui oggi, con grande tristezza, a confermare quanto detto dal titolo. Purtroppo la società ha cambiato troppe proprietà in quest’ultimo periodo segnando troppo spesso dei momenti di blackout che un utilizzatore regolare non si sarebbe mai dovuto attendere. Ultimo, ma non meno importante, è stato il blocco in Europa dovuto alla nuova GDPR che ha bloccato il servizio per parecchie settimane senza alcuna motivazione valida data da parte della stessa azienda. Già perché nel frattempo c’era proprio in atto un altro cambio di proprietà che ha ovviamente rallentato lo svolgimento delle operazioni.

Io per primo ho iniziato a guardarmi attorno riattivando il mio profilo su Pocket e familiarizzando con il software alternativo. In cuor mio sentivo che le cose in Instapaper sarebbero cambiate e che i benefici che avevo da utente Premium non sarebbero più stati rispettati. Detto, fatto ecco il patatatrac dei più semplici. La notizia del nuovo piano in abbonamento ha spiazzato un po’ tutti. Che ci stia sia chiaro è corretto per il sostentamento della stessa azienda, ma è giusto dare fiducia ora a questa società dopo tutto quello visto in questi ultimi mesi? Personalmente ho deciso di virare su altri lidi ed altre prospettive facendo un grande passo indietro ma garantendomi, almeno per ora, un servizio costante ed affidabile nel tempo (almeno secondo me).

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