Covid: maxi multa di 5mila euro al barista. Tutta colpa del distanziamento

Maxi multa ad un barista romano, reo di aver aggiunto tre tavolini all’aperto per la sua attività.

L’utilizzo di maggior suolo pubblico per le attività commerciali come bar, ristoranti e pub è stato sicuramente lo strumento che ha più aiutato il lavoro della categoria, dando la possibilità di mantenere le attività aperte, da una parte garantendo una mole di lavoro più sostenibile e dall’altra per garantire il più possibile il distanziamento sociale.

Anche il Governo, già nel Decreto Rilancio, aveva indicato questa come soluzione ottimale per limitare i danni economici causati dalla drastica riduzione della capienza delle attività commerciali imposta dagli obblighi derivati dal distanziamento sociale.

Lo stesso Comune di Roma, con la contestatissima e poco chiara delibera, specifica che le attività commerciali avrebbero potuto incrementare del 35% i posti a sedere all’aperto già concessi. Nel caso che il bar o ristorante in questione non avesse l’autorizzazione per i posti all’aperto, avrebbe potuto sfruttare il suolo pubblico per una superficie pari al 35% del locale.

Tuttavia un barista romano si è visto recapitare una maxi multa per aver aggiunto tre tavolini sul marciapiede antistante l’attività. Come racconta ai microfoni di Meteoweeek, il malcapitato barista de “La Caffetteria” di Roma, si è visto contestare l’occupazione abusiva di suolo pubblico per aver aggiunto tre tavolini.

Nell’intervista Andrea, il titolare del bar, spiega che i tavolini fuori sono stati indispensabili dopo la riapertura di Maggio post lockdown proprio per agevolare l’attività e garantire il distanziamento sociale per la clientela.

tavoli all'aperto e occupazione di suolo pubblico
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I vigili urbani, dopo il controllo di routine, hanno multato di 5000 euro il barista con la motivazione di occupazione illegittima di suolo pubblico. A nulla sono valse le contestazioni del barista che confessa di aver applicato la delibera comunale, o per lo meno l’interpretazione più comune della stessa.

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