Questa fotografia di 150 anni fa nasconde un retroscena inquietante

Una fotografia di circa 150 anni circa che ha fatto il giro del mondo per un retroscena davvero molto inquietante.

Tutti gli appassionati della storia che fu sanno che molte cose sui libri di non vengono scritti.Gli usi ed i costumi di un tempo, nonché le tradizioni che erano allora diffuse.Questo è uno di quei casi. Sui libri non se ne parla mai, ma più di 150 anni fa si diffuse la moda di farsi fotografare.

Per nostra vanità o per tramandare le nostre memorie, l’essere umano ha sempre trovato il modo di farsi ricordare ed immortalare. In origine c’era il ritratto fatto dagli artisti, poi successivamente nacque la fotografia.

Le foto iniziarono a sostituire il ritratto ed erano simbolo di ricchezza e prosperità familiare. In davvero pochissimi potevano permettersi però una fotografia. Spesse volte infatti capitava che per ricordare un defunto ci si dovesse accontentare di un disegno scadete o, più semplicemente, dei ricordi conservati nella nostra mente.

Ma perché adesso andiamo a parlare proprio di questa foto, cos’ha che non va?

Evidentemente, un retroscena a dir poco inquietante.

Cos’ha questa foto che non va? Piccolo indizio: guardate gli occhi

foto inquietante from web source

Come vi sembrano alcuni degli sguardi di questi bambini nella foto? Hanno qualcosa che non va vero?  Ebbene si. Alcuni di loro sono privi di vita. Ma non in senso lato, non per mancanza di capacità del fotografo e, cosa davvero inquietante, non erano solo gli sguardi ad essere ‘privi di vita’.

Tantissimi anni fa, proprio per il fatto che farsi uno scatto era estremamente costoso, spesso, come abbiamo detto, si ricorreva a disegni scadenti e ritratti.

La fotografia era invece riservata al post-mortem. Cosa si intende? Per ricordare un caro deceduto, si decideva semplicemente di fingere che il defunto fosse ancora in vita. Si vestiva a festa il cadavere del famigliare appena trapassato e gli si faceva una foto fingendo che fosse vivo, magari dando un tocco di trucco sul volto.

Vi era tutta una schiera di fotografi completamente specializzati nello scattare fotografie post-mortem. Non solo, alcune volte erano talmente organizzati a dovere che spesso truccavano o disegnavano le pupille sui volti dei corpi senza vita per aumentare il realismo dello scatto.

Altre volte, invece, c’era bisogno di sostenere il corpo del defunto in qualche modo ed i fotografi trovavano soluzioni anche a questo. Esistevano infatti particolari macchinari che tenevano in piedi il defunto e che loro utilizzavano spessissimo ed in modo molto abile.

Un qualcosa che, visto con gli occhi di oggi, pare a raccapricciante, inquietante, assurdo, ma che per l’epoca era considerato l’unico modo per avere un vero e proprio ricordo di una persona che aveva lasciato questo mondo.A tal proposito bisogna ricordare che molte nazioni in quell’epoca vivevano in condizioni igienico sanitarie di bassissimo livello.

Per questo motivo la mortalità infantile era molto alta. In questa foto sembrano tutti vivi ma in realtà non è così.Una pratica ancora più opinabile, infatti, era quella di coinvolgere spesso i fratelli e le sorelle del defunto.In pratica venivano coinvolte in pose che, rispetto a quelle attuali, duravano parecchie ore. Immaginate di avere di fianco a voi per alcune ore il cadavere di un vostro fratello o sorella. 

Inquietante non è vero? In quel tempo non lo era.

 

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