Patrick Zaki, rinviata ancora una volta la scarcerazione

Patrick Zaki non sarà rilasciato, nonostante gli avvocati si aspettassero la scarcerazione. Altri 15 giorni di reclusione per lui

Patrick Zaki
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Nessuna buona notizia dal fronte egiziano. Patrick Zaki non sarà scarcerato e sarà costretto a rimanere in prigione per altri 15 giorni. Questo il verdetto delle autorità, arrivato dopo quasi due giorni dopo l’ultima udienza sul caso riguardante lo studente dell’Università di Bologna, in prigione ormai da quasi un anno.

Gli avvocati difensori hanno appreso la notizia da poco e c’è molta delusione, visto che i legali puntavano ad ottenere la tanto agognata scarcerazione. Il ragazzo è detenuto per supposta propaganda sovversiva su internet, ma il suo caso ha fatto discutere ed è diventato anche virale con molti volti noti che si stanno battendo per i diritti di Patrick.

Al termine dell’udienza dello scorso 17 gennaio il rappresentante di Amnesty International Riccardo Noury aveva così commentato la vicenda: “Speriamo che 11 mesi e mezzo di detenzione arbitraria e illegale di un prigioniero di coscienza, per i giudici egiziani, possano bastare”.

Patrick Zaki, migliorano le sue condizioni fisiche

Vignetta per la sua libertà
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Ed invece, a quanto pare, non sono stati sufficienti visto che Zaki continuerà per almeno altre due settimane la sua reclusione nel carcere di Tora, in Egitto. Nel frattempo, però, c’è da segnalare una buona notizia.

Patrick, infatti, secondo quanto riportato dai rappresentanti dell’Unione Europea che hanno assistito al processo, è decisamente in un buono stato fisico. Questa notizia porta un minimo di speranza in più agli amici e ai familiari dello studente che, nei giorni scorsi, avevano lanciato un grido d’allarme proprio sulle sue condizioni di salute.

Inoltre lo studente stesso ha più volte ringraziato i funzionari presenti per il sostegno che viene dall’Ue e dai loro Paesi.

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