Windows 10 riceverà nuove funzioni ogni 6 mesi

Microsoft chiarisce il processo di aggiornamento di Windows 10: aggiornamenti di sicurezza e bugfix mensili, major update con l’introduzione di nuove funzioni ogni 6 mesi.

Surface Book

Microsoft, come ben saprete, con Windows 10 ha introdotto la filosofia di Windows as a service che si traduce nel trattare l’ultima incarnazione di Windows come un servizio: ogni mese il sistema operativo riceverà aggiornamenti di sicurezza e bugfix mentre più sporadicamente – inizialmente si parlava di 3 volte all’anno – riceverà aggiornamenti maggiori con l’introduzione di nuove funzionalità per gli utenti.

Questa filosofia è già stata messa in atto da parte Microsoft – Windows 10 November Update ed Anniversary Update ne sono un esempio – ma quello che per molti utenti non era chiaro è con quale frequenza verranno rilasciati i cosiddetti major update.

Chris Riggs, Senior Program Manager di Microsoft, nel corso di una conferenza tenutesi qualche settimana fa a Taiwan ha chiarito meglio la situazione: Windows 10 riceverà due aggiornamenti maggiori con l’introduzione di nuove funzionalità all’anno.

 

Dalle slide della presentazione che si è tenuta durante l’evento quello che accadrà è chiaro:

  • Windows riceve e continuerà a ricevere ogni mese aggiornamenti cumulativi mirati al migliorare la sicurezza e alla risoluzione di bug senza introdurre nuove funzionalità;
  • Ogni 6 mesi verrà rilasciato un aggiornamento contenente nuove funzionalità che sarà rilasciato anche come preview agli utenti che fanno parte del programma Windows Insiders durante il periodo di sviluppo.

Altro dettaglio che ci viene svelato è quello relativo agli aggiornamenti di Windows per quanto riguarda le realtà aziendali: una volta che Microsoft avrà rilasciato il nuovo major update per tutti gli utenti consumer ci sarà un ulteriore periodo di test della durata di 4 mesi prima di distribuire l’aggiornamento alle aziende. Questo periodo di test aggiuntivo permetterà a Microsoft di concentrarsi nel risolvere eventuali problemi sorti prima di rilasciare l’aggiornamento alle aziende.

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