Fastweb e TIM, quando il cliente non è al centro di tutto

1452702536_12400981_1016196251755650_433761174935016947_n

Premessa: Questo articolo è stato scritto offline e probabilmente verrà inviato attraverso il Wi-Fi di un bar o di qualche amico.

Sono stato cliente Fastweb per anni, praticamente da quando l’operatore è sbarcato nel bel paese e, tra alti e bassi dopo decine di discussioni con i vari (e purtroppo spesso incompetenti) addetti all’assistenza sono riuscito ad avere una connessione ad Internet ADSL2+ stabile con circa 8Mbps in Download e 1Mbps in Upload, valori che reputo più che buoni considerando che la centrale è a circa 3Km. Ovviamente non sono mancati i problemi, che però in genere sono stati risolti prontamente grazie alle comode segnalazioni all’assistenza che si possono aprire contattando il supporto tramite Twitter.

logo_fastweb_2014

Il contratto prevedeva internet e telefono illimitati per un prezzo di circa 40€ mensili, in media con gli altri operatori che al termine delle promozioni iniziali propongono lo stesso prezzo, facendo attenzione agli operatori che propongono prezzi più allettanti ma richiedono un pagamento ogni 28 giorni, rendendo in realtà nullo il vantaggio economico.

Ma voi siete qui per leggere una storia, dunque vi racconterò le mie disavventure avventure nel corso di Settembre.

  • Sabato 3 Settembre, ore 9:00: Ricevo una chiamata da un numero con prefisso di Milano, rispondo. La gentile signorina dall’altra parte del telefono dice di essere un’addetta del reparto amministrativo Fastweb, una volta confermata la mia identità mi avverte che il mio contratto è in procinto alla scadenza e sarei andato a pagare 58€ mensili, con la possibilità però di effettuare un recesso gratuito in caso di cambio operatore ENTRO E NON OLTRE LUNEDÌ 5 SETTEMBRE.
  • Sabato 3 Settembre, ore 9:30: Dopo un’analisi dei prezzi e  delle offerte dei vari provider scelgo di passare a TIM. L’offerta TIM Smart Casa, abbinata a SKY, sembra essere la migliore per la mia situazione. Chiamo il 187 e procedo con la sottoscrizione dell’abbonamento, confermo tramite registrazione telefonica e dopo ciò mi avvertono che sono costretto ad utilizzare il loro Modem che, se non erro, aumenta il costo dell’abbonamento di circa 2/3€. Io ribatto, avvertendo che il mio attuale Modem è adatto per l’ADSL2+ e in futuro anche per la Fibra, loro però non vogliono sentire ragioni e io sono costretto ad accettare.
  • Sabato 3 Settembre, ore 12:00: Ricevo la stessa chiamata, dalla stessa signorina di Fastweb che mi ha chiamato in precedenza e l’avverto del mio passaggio a TIM, lei stranamente non controbatte e, anzi, sembra quasi felice di ciò e chiude prontamente la conversazione. La cosa inizia ad insospettirmi.
  • Lunedì 5 Settembre: Come previsto ricevo una chiamata da Fastweb, invitandomi a restare, e mi avverte che se confermo il passaggio a TIM dovrò pagare la penale per aver recesso il contratto prima dei due anni (nel 2014 ho dovuto cambiare contratto a seguito di una variazione dell’offerta, ndr), che scadevano a Dicembre, e non a Settembre come mi avevano detto due giorni prima al telefono. La controfferta di Fastweb era anche molto invitante, dunque accetto di rimanere loro cliente, effettuo di nuovo una registrazione telefonica, loro mi rassicurano che non dovevo fare altro e pensavo di aver risolto tutto senza problemi.
  • Martedì 20 Settembre: Tramite SMS ricevo un messaggio da TIM che mi avverte che il trasferimento è quasi concluso e da lì a pochi giorni sarei diventato ufficialmente cliente TIM. Capendo che qualcosa non era andato come volevo mi metto a leggere i vari contratti che mi avevano spedito tramite Email.
  • Lunedì 26 Settembre, ore 10:00: Il corriere mi consegna il Modem TIM e dopo 2 ore cessa di funzionare Fastweb, provando a configurare il mio Modem (un TP-Link Archer D2) con i parametri TIM, Internet sembra funzionare, infatti mi riporta alla pagina per la creazione dell’Account TIM Mail, obbligatorio per iniziare a navigare. Procedo allora con l’invio tramite Fax del Modulo per esercitare il “diritto di recesso ai sensi dell’art. 49 comma 4 del D.Lgs 206/2005 (Codice del Consumo)“.
  • Lunedì 26 Settembre, ore 11:00: Inizio la trafila di telefonate ai vari call center, nessuno degli operatori riesci a darmi informazioni precise, TIM incolpa Fastweb perché doveva dirmi di effettuare una raccomandata dopo aver accettato di rimanere con loro, Fastweb invece inizialmente, giustamente, ci avverte che nella prossima fattura verrà inclusa la penale per il recesso anticipato, poi però dopo aver comunicato dell’invio del Fax a TIM l’operatore cambia tono e mi rassicura che, testuali parole:“Tornerà tutto come prima”. TIM invece mi dice che ormai sono sotto di loro e non posso fare altro.

Ad oggi quindi Mercoledì 28 Settembre mi ritrovo in bilico tra due operatori, senza Internet perché giustamente se attivo l’Account TIM devo anche pagare un mese di abbonamento e in attesa che la burocrazia faccia il suo corso, sperando di riuscire ad uscirne pagando meno penali possibili, con la certezza però che quel numero di Milano che mi ha chiamato il 3 Settembre non era altro che una truffa, visto che sono stato nuovamente contattato dallo stesso numero e da una veloce ricerca su Google sono usciti decine di altre utenti che lamentavano lo stesso problema. Detto ciò, non fate come me ed informatevi sempre bene sull’identità dei vari centralinisti che chiamano a nome dei vari operatori.

Impostazioni privacy