Medium: non è più tutto oro quello che luccica

Sto usando anche io Medium da diversi mesi. Prima installai li sopra InstaSport (www.instasport.it) e poi il mio blog personale, ma sin da subito ho avuto non pochi dubbi in merito ad avviare li sopra un progetto come ad esempio InstaNews. InstaSport lasciò la piattaforma a causa delle poche funzioni dedicate al SEO, in pratica i contenuti giravano solamente sulla piattaforma, non al di fuori di essa.
Dopo le tante novità del 2016, molte innovative e funzionali, altre un po’ meno, ecco che arriva la prima doccia fredda del 2017: chiuse le sedi di Washington e New York e ben 50 persone licenziate (1/3 del personale).

Il settore delle vendite non ha funzionato o meglio non ha raggiunto l’obiettivo della sua missione. La sponsorizzazione delle storie per determinati brand è risultata inefficace ed allo stesso tempo mai praticamente usata nonostante le numerose società, anche di rilievo, appoggiate alla piattaforma. Personalmente non ho mai nemmeno preso in considerazione questa novità nonostante tutti ne parlassero molto bene, per cui non mi stupisco affatto del risultato negativo.

Ora ci attende un futuro strano, articolato e soprattutto incerto. Insomma, le mie paure iniziali stanno piano piano prendendo forma. L’augurio ovviamente è quello che la piattaforma sopravviva e non si vada ad estinguere. Alla fine è uno strumento comodo se si vuole fare un progetto hipster o di nicchia, mentre se volete costruirvi qualcosa di duraturo nel tempo WordPress è ancora l’unica soluzione nel settore.
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