Apple Pay e la barzelletta italiana

Ogni giorno un giornalista o blogger italiano sa che potrà inventare una nuova scusa per il rinvio ulteriore di Apple Pay nel nostro Paese.

Ormai è più di qualche settimana che l’annuncio è stato dato sui vari siti delle prime banche compatibili e sullo stesso sito di Apple, ma mai come nel nostro caso c’è stato un ritardo così grande ed importante rispetto alla comunicazione iniziale.

Quello che sembra ancora più assurdo è che in realtà parrebbe essere Apple non propriamente sicura di rilasciare il servizio solamente con queste tre banche supportate e di cui via abbiamo già ampiamente parlato nel nostro articolo relativo al come prepararsi ad Apple Pay in Italia.

Sembra proprio che a Cupertino vogliano più accordi e più banche sul tavolo di quelle pronte per il lancio così da poter essere tranquilli di poter avere tra le mani vari accordi, magari diversi da banca a banca, in maniera tale da avere un potere di contrattazione su di essi più forte.
Dall’altra parte invece abbiamo il sistema bancario italiano che non sembra ancora aperto a questa strada o che, meglio ancora, non vuole farsi mettere i piedi in testa da un’azienda informatica in un settore che non le compete in maniera diretta. Gli accordi che Apple impone sono forti, stretti e non lasciano molto spazio a delle contrattazioni; questo agli istituti non piace che si sono quindi “ribellati” alzando un muro abbastanza forte nei suoi confronti.

Quando sarà il turno di Apple Pay in Italia quindi? Non si sa. La dicitura “in arrivo” sui vari portali è più che mai azzeccata come avrete capito. Negli altri paesi si evolvono, noi invece ci impuntiamo.

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