Nuovo Dpcm, parrucchieri salvi ma ci sono categorie a rischio

Nuovo Dpcm, il testo non è ancora definitivo ma potrebbe essere approvato nel weekend. Le indiscrezioni salvano parrucchieri e centri estetici

Il nuovo Dpcm del governo non è ancora realtàma si avvicina. Nel weekend potrenbbe essere elaborati il testo definitivo con tutti i provvedimenti ma intanto oggi da Roma sono arrivate importanti indiscrezioni sulle categorie di lavoratori a rischio.

In base alle anticopazioni, i negozi di parrucchiere e i centri estetici non saranno costretti a chiudere. Come spiegano fonti del governo, infatti, non rientrano nelle categorie di attività commerciali considerate a rischio per limitare i nuovi contagi.

Nuovo Dpcm, i parrucchieri resteranno aperti (Pixabay)

Il governo invece sta valutando lo stop, anche soltanto parziale, per le piscine, le palestre e gli spoirt di contatto dei dilettanti. Un tema scottante perché coinvolge milioni di persone , e quindi per questo l’esecutivo Conte sta prendendo tempo.

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Nuovo Dpcm, tutte le misure in discussione sul tavolo del governo a partire dalla scuola e dalla movida

Ad anticipare quelle che potrebbero essere le decisioni del governo Conte arrivano le paro,e del ministro dela Salute, Roberto Speranza. “Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”. Stesso discorso vale per i trasporti e per aumentare lo smart working sino al 75 per cemnto della possibile platea di lavoratori.

Ancora in fase di valutazione invece la richiesta della Conferenza delle Regioni sugli orari scaglionati nelle scuole e didattica a distanza per le scuole superiori. Alcune regioni, come l’Umbria, lo hanno chiesto almeno nelle prossime due settimane, giusto per capire gli eventuali effetti benefici che potrebbe dare al blocco dei contagi.

Il premier Giuseppe Conte (Facebook)

Il testo finale in ogni caso è previsto tra domenica e lunedì 19 ottobre. Tra le ipotesi ci anche quella di un coprifuoco dalle 22 per tutti i locali, mentre adesso in diverse regioni l’orario di chiusura è fissato inderogabilmente alle 24. I dati dei contagi però  continuano a non arrestarsi, quindi è possibile che alla fine abbiano la meglio gli interventisti.

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