Grido di dolore del capitano Ultimo: “Noi fatti fuori per la gioia di Renzi”

Il grido di dolore del Capitano Ultimo, colui che arrestò Toto Riina: “Noi annientati con gioia anche dei Renzi”. Ci sono lobby che si servono del Paese, feccia. Io sto con più deboli”

Il capitano Ultimo, al secolo Sergio De Caprio, fu il comandante dei carabinieri che arrestò Toto Riina. “Siamo stati annientati, spazzati via”. Questo il suo grido di dolore al “Fatto Quotidiano”, in un’intervista pubblicata sul quotidiano parla dell’inchiesta su Consip. Il capitano Ultimo ha poi lasciato l’Aise, il servizio segreto militare. “Sono stato responsabile – ha spiegato – l’ho fatto per me e per i carabinieri, per tutelare l’agenzia e toglierla da manipolazioni di lobby e partiti”.

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Capitan Ultimo accusa Renzi e le lobby: il motivo

 Ultimo ha raccontato di come le polemiche intorno al lavoro del suo team erano diventate troppo pressanti: “Siamo stati semplicemente annientati. Perseguitati in maniera indegna. Anche dopo il mio ritorno, le cose sono andate male, se non peggio. Ci sono stati atti distruttivi verso 20 carabinieri. Spero che chi ha voluto questo sia felice per aver cancellato 20 grandi combattenti. Ci sono delle lobby – ha proseguito Ultimoe degli alti funzionari che non servono il Paese, ma si servono del Paese”. L’ex capitano definisce questi apparati occulti “feccia”. Adesso, l’ex militare è assessore all’Ambiente in Calabria. Al Fatto Quotidiano ha spiegato che continua a lottare e a credere nei suoi valori, come faceva quando era nell’Arma. Il suo obiettivo è contrastare criminalità e lobby. L’ex capitano ha anche attaccato Renzi e la sua famiglia: “Consip? Quando abbiamo toccato lui siamo finiti”, ha chiosato colui che fu l’artefice del clamoroso arresto del super boss della mafia, Totò Riina.

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