Covid-19, bollettino di oggi 19 dicembre: ultime notizie e dati ufficiali

Covid-19, il bollettino di oggi venerdì 4 Dicembre 2020: i dati ufficiali rilasciati dalla Protezione Civile e le ultime notizie di oggi.

Covid-19, bollettino di oggi 19 dicembre: ultime notizie e dati ufficiali

Come ogni giorno, ecco anche oggi l’appuntamento quotidiano di InstaNews con i dati ufficiali riguardanti la pandemia di Coronavirus in Italia.

Guardiamo, dunque, i dati rilasciati dalla Protezione Civile (ogni giorno intorno alle 17.00) per quanto riguarda la situazione del Covid-19, in Italia, oggi sabato 19 dicembre.

Per fare un raffronto completo, trovate tutti i dati di ieri in questo articolo.

Analizziamo, dunque, la situazione dei casi di Coronavirus a livello nazionale.

Ecco i dati di oggi:

Totale casi: 16.308 contagiati

Morti: 553 morti

Tamponi: 176.185 tamponi

Dimessi/Guariti: 23.384 guariti

Ricoverati: -405 ricoveri

Terapie intensive: -35 terapie intensive

Tasso di positività: Tasso di positività: 9,3% (-0,7%)

Covid-19, il bollettino di oggi regione per regione in Italia:

Passiamo ora ad analizzare il dato riguardante tutti i malati di Coronavirus regione per regione in Italia.

Qui trovate la situazione di incrementi di casi per ogni regione, come riportato dal bollettino ufficiale della Protezione Civile.
Nel nostro paese, intanto, l’aumento dei contagi ha reso necessaria l’emissione di un nuovo DPCM da parte del Governo, che ha imposto misure più restrittive per le feste natalizie.

Gli italiani, comunque, sembrano arrivati al limite, anche se c’è disponibilità a fare dei sacrifici in vista delle festività.. Tuttavia un alta percentuale di persone chiede per una punizione esemplare per chi vìola la quarantena.

Ecco le cifre dei nuovi casi per ogni regione:

Lombardia: +1944

Piemonte: +638

Campania: +949

Veneto: +3.834

Emilia Romagna: +1.641

Lazio: +1.410

Toscana: +540

Sicilia: +878

Liguria: +271

Puglia: +1.382

Marche: +369

Abruzzo: +156

Friuli Venezia Giulia: +974

Umbria: +219

P.A. Bolzano: +195

Sardegna: +380

P.A. Trento: +183

Calabria: +207

Valle d’Aosta: +23

Le polemiche, comunque, non accennano a fermarsi. In moltissimi, infatti, stanno criticando le nuove misure, ma soprattutto il ritardo con cui queste sono arrivate. A questo proposito, dunque, è intervenuto il ministro Speranza chiedendo “un piccolo sacrificio“.

Governo indeciso e ritardatario. Protesta anche la presidente del Senato

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (websource)

I provvedimenti del Governo per le festività natalizie sono arrivati, e come sempre le polemiche non mancano. Non solo quelle per le pesanti restrizioni inflitte nel prossimo Dpcm. A scatenare una vibrata protesta è il ritardo con cui questi provvedimenti sono stati annunciati. Mancano, di fatto appena cinque giorni al Natale. Troppo tardi: questa la critica quasi unanime. Difficile, se non impossibile, riuscire a organizzarsi.

Gli italiani patiscono i ritardi di queste decisioni. E non si tratta soltanto di cenoni, feste e appuntamenti effimeri. I tanti genitori anziani soli, i figli che vivono lontani dai genitori, i padri separati. Una enorme categoria di persone che ha soltanto poche ore per sapere se può vedere o meno i propri cari. Una situazione estrema, per non dire assurda. La protesta si è levata anche da parte di altissime cariche dello Stato.

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nell’incontro di giovedì per i tradizionali auguri alla stampa non ci ha girato intorno: “Assurdo che gli italiani non sappiano a pochi giorni dal Natale cosa possono o non possono fare”, ha tuonato. La Casellati ha definito i ritardi “gravi e inaccettabili”, puntando il dito sulle situazioni familiari già messe a dura prova dall’emergenza Covid.

Non è cosa solita che critiche così forti arrivino direttamente dalle più importanti cariche dello Stato. Ma ormai c’è poco da fare. Per gli italiani sarà un Natale sicuramente diverso, dove non mancherà confusione e incertezza: e perché no. Anche un bel po’ di rabbia.

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