Covid, la variante brasiliana terrorizza il mondo: cosa è e perché fa paura

Variante brasiliana Covid, cos’è e perché preoccupa. Il mondo è terrorizzato dalla pericolosa mutazione del Coronavirus. Cosa può succedere

Covid, la variante brasiliana terrorizza il mondo: cosa è e perché fa paura
Covid, la variante brasiliana terrorizza il mondo: cosa è e perché fa paura (websource)

Si chiama ‘E484K’ ed è la variante cosiddetta “brasiliana” del Covid-19. Si tratta di una mutazione del virus, che prende il nome dal paese in cui è stata scoperta. Purtroppo, con i Coronavirus le varianti non sono una novità. I virus, quando stazionano all’interno dell’organismo, fanno di tutto per potersi adattare e, quindi, sopravvivere.

Più tempo hanno a disposizione e più facilmente possono sviluppare mutazioni che gli consentono di essere più resistenti, e spesso di poter attaccare nuovamente un soggetto già contagiato in passato. Succede, ad esempio, quando il Covid-19 attacca un paziente più debole, immunodepresso e con varie patologie croniche. In questo caso i tempi di guarigione sono molto più lunghi. Questi pazienti possono risultare positivi per mesi: in questo modo il virus ha la possibilità di “evolversi” e di mutare in varianti più pericolose.

Variante brasiliana Covid: il vaccino dovrà essere aggiornato, ma non è indispensabile

Solitamente le mutazioni rendono i patogeni molto più contagiosi, perché l’organismo non ha ancora sviluppato anticorpi specifici. Molto più raramente, per fortuna, le “variazioni” risultano più letali o dannose per la salute. Tuttavia, il problema delle varianti (esiste anche quella inglese) va affrontato con ricerche e studi per arginare subito il fenomeno.

Anche i vaccini, che generalmente dovrebbero essere efficaci anche con le mutazioni, devono essere aggiornati e modificati per mantenere la loro efficacia anche quando le varianti saranno più diffuse e aggressive. L’Italia si sta preparando, anche se – per fortuna – ad oggi si registrano pochissimi casi della pericolosa variante “brasiliana”, che sarebbe in grado di contagiare anche persone già infette in passato. Il vaccino, tuttavia, dovrebbe essere efficace anche contro questa mutazione.

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