È morto Mirko Pavinato, capitano del Bologna che vinse dopo un episodio inedito

È morto Mirko Pavinato. Aveva vinto da capitano lo storico scudetto del Bologna del 1964. Aveva 86 anni ed aveva contratto il Covid-19

Bologna piange il capitano dello storico scudetto del 1964, il settimo ed ultimo tricolore conquistato dalla squadra rossoblù. Pavinato aveva 86 anni ed è morto a causa di problemi renali che si sono aggravati dopo aver contratto il Covid-19. Era stato il capitano di quella squadra che si aggiudicò lo scudetto dopo uno scontro infinito contro l’Inter di Helenio Herrera.

Mirko Pavinato
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Il Bologna è sceso ieri sera in campo allo Stadio Diego Armando Maradona indossando il lutto al braccio, in onore di Mirko Pavinato. Le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio. Il match è terminato 3-1 a favore dei partenopei, con goal di Insigne (doppietta), Osimhen e Soriano. I ragazzi di mister Sinisa Mihajlovic non sono riusciti, dunque, a dedicare al vecchio capitano scomparso un risultato positivo.

Ma scopriamo qualcosa in più sulla carriera di Mirko Pavinato e sullo scudetto del 1964. In quella squadra c’erano diversi campioni ma la vittoria arrivò grazie ad un episodio che si è visto raramente nel campionato italiano.

Mirko Pavinato, biografia, carriera e curiosità sullo scudetto del ’64

Mirko Pavinato è morto all’età di 86 anni. Era nato a Vicenza il 20 giugno 1934. Cresciuto nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, ha debuttato in prima squadra nel corso della stagione 1953/54, giocando da difensore centrale. È stato uno dei protagonisti della storica promozione in Serie A, avvenuta nel 1955.

Dopo un anno in Serie A con il Vicenza, è passato al Bologna, dove ha giocato gli anni più importanti della sua carriera. Con il club felsineo ha collezionato 264 presenze in campionato in dieci stagioni, senza mai segnare una rete. Proprio la sua lunga militanza con la squadra bolognese gli ha permesso di indossare la fascia di capitano.

Pavinato
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In quel periodo il Bologna era una delle migliori squadre d’Italia e spesso riusciva a concludere il campionato di Serie A nelle prime cinque posizioni in classifica. Mirko Pavinato è stato uno dei protagonisti, nonché capitano, della squadra che ha vinto lo scudetto nella stagione 1963/64. Lo scudetto è stato raggiunto dopo una estenuante battaglia contro l’Inter di Helenio Herrera, che in quel periodo storico era una delle squadre più forti d’Europa.

Proprio l’Inter nel 1962 aveva offerto 300 milioni di lire per portarlo in nerazzurro, una cifra incredibile all’epoca. Ma Pavinato preferì restare al Bologna, rifiutando l’offerta di Angelo Moratti. E fece bene, perché dopo due anni arrivò un incredibile scudetto, che il club rossoblù non vinceva da tantissimi anni. Erano infatti 23 anni che la squadra emiliana non vinceva il tricolore.

Lo scudetto del 1964 è rimasto nella storia perché è stato assegnato dopo uno spareggio. Inter e Bologna, infatti, hanno concluso la stagione a quota 54 punti. All’epoca non si avvantaggiava una squadra grazie alla differenza reti e quindi fu obbligatorio organizzare uno spareggio tra le due squadre a pari merito.

Lo spareggio si giocò a Roma il 7 giugno 1964, con partita secca. Il Bologna prevalse sull’Inter con il risultato di 2-0 e vinse lo scudetto. Segnarono Fogli e Nielsen, attaccante danese capocannoniere della squadra con 21 goal. In quella squadra giocava anche Giacomo Bulgarelli, un’altra indimenticata bandiera del Bologna. Bulgarelli è scomparso nel 2009 e ha vestito i colori rossoblù dal 1959 al 1975, collezionando 490 presenze totali e 56 goal.

Negli ultimi due anni di carriera Pavinato ha giocato nel Mantova, vincendo un campionato di Serie C nel 1967. Al termine della carriera da calciatore ha allenato il San Marino nella stagione 1971/72, per poi occuparsi di altro. Ha collezionato anche 4 presenze con l’Italia B tra il 1955 e il 1956. Il Bologna lo ha ricordato indossando il lutto. Il club felsineo ha anche postato un ricordo di Pavinato sulle proprie pagine social: “Tutto il Bologna Fc 1909 si stringe alla famiglia Pavinato nel ricordo commosso di un uomo che ha fatto la storia del nostro Club. Addio Capitano”.

 

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