Buongiorno, mamma! Cosa c’è di vero nella nuova fiction? La storia dietro la finzione

La storia di Buongiorno, mamma! a quanto pare non è una storia del tutto inventata, anzi è vera. Ecco cosa si sa sulla fiction.

Buongiorno mamma
Buongiorno mamma from web source

La fiction targata Mediaset bisogna dire che arriva dritta al cuore e non ha modo di andar via. Un tripudio di emozioni sin dal primo appuntamento sulle reti del piccolo schermo di Canale 5. Intensa ed emozionante.

“Buongiorno, mamma!” parla di Anna Della Rosa che è costretta in un coma profondo dovuto a precarie condizioni di salute. Assieme al marito della donna, interpretato da Raul Bova che torna sul piccolo schermo, i figli della coppia accudiscono per anni nella loro casa la donna costretta nel coma profondo.

D’altro canto la donna veglia su di loro e li protegge in modo diverso rispetto a quelle che sono le normalità di una famiglia, un modo non convenzionale ma che arriva dritto al cuore così come la fiction. In questa storia però c’è tanta verità, quella di una storia che tocca il cuore.

“Buongiorno, mamma!”: la fiction Mediaset nasconde una storia vera

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La storia a cui è ispirata la trama della fiction targata Mediaset è quella di una donna coraggiosa di nome Angela Moroni. La donna di 64 anni era la madre di ben 5 figlie. Una vita che procedeva con la normalità. Con il bello e le gioie che la vita offre finché il 25 gennaio del 1988 si sentì male a causa di un calo di potassio. Da quel giorno la donna cadde in un coma profondo, un sonno continuo che  durò per 29 anni.

Un’altra figura molto importante in tutta questa storia è quella di Nazzareno, il diacono e catechista, marito della donna, che portò la sua testimonianza raccontando che da quel momento in poi passarono di clinica in clinica nel tentativo di permettere anche alla mente di Angela di tornare fra loro.

Purtroppo però tutti questi tentativi non portano ad un lieto fine ed infatti a seguito delle risposte negative dei medici su una sua eventuale ripresa tutta la famiglia coinvolta decise di trasferirla a casa, l’unico luogo dove sarebbe dovuta stare.

E da quel giorno per Angela iniziò una vita diversa in cui era parte della famiglia, una parte viva e mai considerata come finita. Lo stesso marito della donna a La Croce quotidiano ebbe modo di raccontare del funerale della moglie come di una sorta di festeggiamento. Perché? Lo disse lui: “Il funerale di Angela è stata una festa perché Angela non è sparita nel nulla, ha iniziato una nuova vita, una vita senza fine, una vita eterna”.

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