Arriva la carta di credito del futuro: cashback in bitcoin

La nuova carta ideata dai fratelli Winklevoss permette di ricevere un cashback in criptovaluta. Sarà una scelta conveniente?

Carta di credito con cashback
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Il cashback è ormai entrato nella vita di tantissimi italiani, soprattutto negli ultimi mesi in cui lo Stato ha varato nuovi bonus per permettere a chi acquista con mezzi di pagamento elettronici di ricevere delle somme interessanti ogni sei mesi.

L’idea dell’Italia, e non solo, è quella di mantenere così un maggior tracciamento ed abbattere l’evasione fiscale, dando dei benefici ai cittadini ed incentivando l’uso della moneta elettronica. Nel frattempo continua a crescere a dismisura il mercato delle criptovalute e quello dei siti di exchange.

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Cashback in bitcoin: come funziona la nuova carta di credito

Gemelli Winklevoss
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A breve le due situazioni collimeranno in una nuova, rivoluzionaria idea lanciata dalla società americana Gemini. Si tratta di una nuova carta di credito che, invece di restituire il bonus cashback in moneta corrente, lo farà sfruttando le criptovalute.

In poche parole chi farà acquisti con questa carta speciale riceverà un bonus in bitcoin o in altra valuta virtuale scelta sul portale Gemini al momento dell’emissione della carta. La società è stata ideata dai gemelli Winklevoss, già famosi in passato per aver ideato insieme a Mark Zuckerberk il social network più rivoluzionario al mondo, ovvero Facebook.

I due fratelli, che accusarono Zuckerberg di avergli “rubato” l’idea e proseguito da solo nel progetto, si sono buttati a capofitto nel mercato delle criptovalute. La nuova carta, che sarà disponibile a partire da quest’estate, opererà sul circuito Mastercard.

Se moltissime persone si sono già abituate ad operare con le monete virtuali, questo metodo di pagamento incentiverà tutti i curiosi che finora erano rimasti a guardare evitando di pagare con il proprio denaro a causa delle incertezze.

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I gestori parlano di un tetto del 3 percento di cashback sui ristoranti, del 2 percento sugli alimentari e dell’1 percento sulle altre spese, mentre la conversione dei rimborsi in criptovalute è immediata.

Ovviamente, essendo monete virtuali, il ritorno potrebbe essere vantaggioso nel caso in cui la valuta scelta aumenti di valore. Viceversa, come sta succedendo a bitcoin negli ultimi tempi, l’investimento potrebbe essere anche perdente. Ma facendolo a “costo zero”, forse vale la pena tentare.

 

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