Cartelle esattoriali, stop fino al 2021: le novità per i contribuenti

Cartelle esattoriali, stop fino al 2021: confermato il blocco per i pagamenti ma anche per i pignoramenti. Ecco tutte le novità in arrivo

Nove milioni di italiani possono tornare a respitare. Il Consiglio dei ministri, con un nuovo decreto, ha confermato lo stop alle cartelle esattoriali, ai pagamenti e ai pignoramenti almeno sino alla fine del 2020.

Tutto rientra in una manovra complessiva da 39 miliardi (pià altri 50 miliardi di investimenti fino al 2035) affiancate al Recovery fund. Il nuovo decreto sospende tutti i versamenti delle cartelle già arrivate ai destinatari. Ma al tempo stesso blocca di nuovo tutti gli atti pronti a essere spediti con il ripristino dell’attività di riscossione e gli avvisi esecutivi.

Cartelle esattoriali, i pagamenti slittano (Websource)

Saranno quindi allungati i tempi delle rateizzazioni. Il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali può essere negata la dilazione dei versamenti passa quindi da 5 a 10. E l’agenzia di riscossione avrà un anno di tempo in più per notificare le cartelle sospese ma anche per comunicare l’inesigibilità agli enti creditori.

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Cartelle esattoriali sospese, sono quasi nove milioni in Italia

Tasse, cosa cambia per i contribuenti (Websource)

Ma di quanti italiani stiamo parlando? Fino ad oggi sono state accantonate 8,9 milioni di cartelle e 6,5 milioni (il 73% del totale) hanno un importo non superiore ai 1.000 euro. E ancora, 1,5 milioni sono comprese tra 1.000 e 5.000 euro e solo 880 mila superano questa soglia. Complessivamente 1,6 milioni di cartelle riguardano cittadini del Lazio, 1,1 milioni la Campania e 961.000 la Lombardia.

Soddisfatto anche il Codacons che chiede di prolungare la validità della misura all’intero periodo di emergenza Covid. Questo perché la situazione attuale farà sentire i suoi effetti anche nel 2021 impedendo a imprese e contribuenti di far fronte ai propri debiti”.

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