Bancarotta, arrestati gli ex presidenti del Palermo calcio: i commenti dei tifosi

Gli ex presidenti e proprietari del Palermo Calcio, Salvatore e Walter Tuttolomondo, sono stati arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Erano stati alla guida del club rosanero

Bancarotta, arrestati gli ex presidenti del Palermo calcio
Bancarotta, arrestati gli ex presidenti del Palermo calcio (websource)

Arrestati gli imprenditori Salvatore e Walter Tuttolomondo, che proprietari e presidenti del Palermo prima del fallimento. L’operazione è stata svolta dalla Guardia di Finanza: le accuse sono di bancarotta fraudolenta, falso e ostacolo alle funzioni della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio. Le indagini erano partite dopo la cessione del club nel 2019, quando l’ex presidente Maurizio Zamparini le cedette alla simbolica cifra di 10 euro alla “Sporting Network Srl”, società riconducibile ai Tuttolomondo. Si è indagata su questa anomala cessione, e dopo intercettazioni telefoniche e sequestro di documenti, la procura ha appurato che i due imprenditori, con l’aiuto di professionisti e prestanome, avrebbero pagato i debiti col fisco utilizzando crediti fiscali inesistenti, per una cifra di 1.4 milioni di euro.

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I fratelli Tuttolomondo avrebbero, inoltre, fornito informazione false alla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio riguardo gli stipendi dei calciatori e sul versamento delle relative tasse. In più, avrebbero pagato oltre 200mila euro a favore di professionsiti, ma senza l’autorizzazione del tribunale. La società era sottoposta a una richiesta di concordato preventivo da parte dei creditori. Infine, i Tuttolonondo avrebbero tolto 341.600 euro dalle casse del Palermo, girandolo a una loro società risultata fittizia (non operativa), motivando il movimento di denaro come un compenso per un imprecisato incarico di consulenza. Situazione che non ha convinto la Procura. Nel giugno del 2019 il Palermo non ottenne l’iscrizione al campionato di Serie B non avendo i documenti in regola per l’iscrizione e non pagando nemmeno gli stipendi ai calciatori e ai dipendenti, nonché le tasse.

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