Italia a regioni colorate, col nuovo DPCM del 15 gennaio cambia tutto

E’ in arrivo un nuovo DPCM che modificherà ulteriormente le nostre abitudini. Cosa cambierà con il prossimo decreto

Conte firma il DPCM
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Siamo entrati soltanto da poche ore nel nuovo anno ma dopo le feste ed il cenone di Capodanno in ristrettezza bisogna tornare a fare i conti con la realtà: il Coronavirus c’è ancora e dovremmo conviverci ancora per molti mesi. Non basteranno infatti le restrizioni che ci sono state imposte durante le festività natalizie, così come le prime dosi del vaccino sono ancora insufficienti per garantire sicurezza a tutti gli italiani.

Ecco dunque che dal 7 gennaio in poi ci saranno alcuni cambiamenti in vista di un primo e lento ritorno alla normalità. Dopo l’epifania infatti tutte le regioni italiane, escluso l’Abruzzo, saranno zona gialla: questo comporterà la possibilità di spostarsi tra comuni e regioni, negozi aperti e bar aperti fino alle 18, mantenendo comunque il coprifuoco dalle 22.

Gli ultimi dati presenti nel bollettino di ieri però aprono nuovi scenari: ci sono infatti alcune regioni con RT vicino o superiore all’1 che rischiano di ritrovarsi in zona arancione. Stiamo parlando di Veneto, Liguria e Calabria, ma anche di Puglia, Basilicata e Lombardia.

Nuovo DPCM 15 gennaio, cosa potrebbe cambiare

Italia tutta gialla
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Venerdì 15 gennaio, inoltre, scadono il decreto legge n.158 del 2 dicembre e il DPCM del 3 dicembre. Il primo ha bloccato i confini regionali dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il secondo, invece, è quello che ha rinnovato il sistema a zone colorate.

Entro quella data, dunque, il Governo dovrà decidere che strada intraprendere per continuare ad abbassare la curva dei contagi ma contemporaneamente consentire un ritorno alla normalità dei cittadini. Quello che emerge dalle ultime indiscrezioni è che la maggioranza ritenga soddisfacente la suddivisione dell’Italia in zone di rischio e che dunque manterrà ancora questo schema per i prossimi mesi.

Quello che potrebbe cambiare invece è uno dei parametri con cui si stabilisce se una regione è rossa, arancione o gialla. È appena arrivato all’ISS, infatti, un documento stilato degli enti locali che potrebbe influire sui 21 indicatori che stabiliscono l’assegnazione delle zone. Una delle proposte, secondo quanto riporta l’ANSA, “riguarda il calcolo dei tamponi antigenici e molecolari, che potrebbe influire il tasso di positività”.

Se il documento venisse accettato dagli organi competenti, le regole saranno invariate ma in generale si prevedono maggiori regioni in zona gialla e di conseguenza più aperture.

Altro nodo cruciale è quello che riguarda la scuola: dal 7 al 15 gennaio infatti gli istituti riapriranno ma, secondo quanto previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute del 24 dicembre, la presenza in classe sarà ridotta del 50%. Valutata la situazione epidemiologica delle prime due settimane del 2021, il nuovo DPCM potrebbe stabilire le regole sulle lezioni in presenza, a seconda della zona in cui si trova la singola Regione.

 

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