Ultimi aggiornamenti sul Covid-19: “Le curve sono in risalita, serve il lockdown”

Gli ultimi dati e gli ultimi aggiornamenti sul Covid-19 hanno evidenziato i nuovi problemi legati alla fine delle vacanze. Secondo la fondazione GIMBE, quindi, è ora di pensare di nuovo alla quarantena.

L’ultimo monitoraggio effettuato dalla fondazione GIMBE non lascia spazio a dubbi od interpretazioni. La situazione legata al Coronavirus sta peggiorando, di nuovo.

La fondazione GIMBE è un’organizzazione indipendente, attiva dal 1996, che dall’inizio della quarantena monitora costantemente la situazione in Italia.
Ecco quali sono le loro considerazioni a due settimane dalla fine delle vacanze di Natale.

Ultimi aggiornamenti sul Covid-19: c’è bisogno di un nuovo lockdown

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(fonte: Unsplash)

Il monitoraggio settimanale della fondazione GIMBE, che fa riferimento al periodo 6-12 Gennaio 2021, non è di certo andato bene.
Secondo quanto riportato dall’associazione, infatti, la curva dei contagi legati al Coronavirus si sta alzando di nuovo.

Ma, purtroppo, non si tratta dell’unica cattiva notizia.

Anche il numero delle terapie e dei ricoveri, infatti, sta raggiungendo livelli critici in moltissime regioni.
Per questo motivo, quindi, la fondazione GIMBE ha segnalato un’unica possibilità: quella di tornare alla quarantena.

Si tratta, certamente, di una soluzione che spaventa: ecco, però, perché l’hanno suggerita.

A quanto pare, infatti, i dati della fondazione GIMBE parlano chiaro.
Nelle ultime settimane i numeri dei contagiati da Covid-19 sono tornati a salire in maniera esponenziale.
Secondo quanto riportato anche da Agi, infatti, il totale dei contagiati è passato da 114.132 a 121.644 in solo una settimana.
Anche gli altri dati, in percentuale, hanno conosciuto un lieve incremento.
I decessi sono al +5,8%, i ricoveri in terapia intensiva al +2,6% mentre i ricoverati con sintomi al +3,4%.

Leggere solo i numeri, però, non rende l’idea della situazione attuale.
Per la Fondazione, infatti, si tratta di numeri che mostrano una lenta ma costante risalita e che potrebbero mettere in crisi il settore sanitario, già duramente provato.

Secondo Nino Cartabellotta, il presidente di GIMBE, i dati “confermano la lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, il costante aumento di ricoveri e terapie intensive“.

Insomma, secondo Cartabellotta, i dati mostrano chiaramente come l’Italia stia ancora “inseguendo affannosamente il virus” quando, invece, dovremmo aver imparato a prevenirlo.

Il vaccino potrebbe far circolare ancora di più il virus: per GIMBE serve il lockdown

Secondo la Fondazione, infatti, stiamo facendo troppo affidamento sul vaccino e sulla sua copertura.

GIMBE, infatti, segnala che, all’aumentare delle dosi vaccinali distribuite, aumenterà anche la “presenza” del virus sul territorio italiano.
Per questo motivo, quindi, ci aspetteranno mesi veramente duri.
Ospedali ciclicamente al collasso, aumento continuo e costante dei decessi, tira e molla sulle riaperture di attività commerciali ed istituti scolastici.

Insomma, a quanto pare l’unica soluzione sarebbe quella di tornare, nuovamente, ad un periodo di lockdown generalizzato.
Le ultime dichiarazioni del ministro Speranza, che, tra le altre cose, ora se la deve vedere anche con il Codacons, hanno acceso un riflettore su quale sia la situazione attuale.

Secondo la Fondazione GIMBE, quindi, le strategie di contenimento e mitigazione hanno portato a risultati mediocri.
Insomma, l’unica soluzione possibile, a quanto pare, sarebbe quella di tornare di nuovo in lockdown generalizzato, per permettere ad ospedali ed operatori sanitari di respirare un poco.

L’idea è quella di fermare la circolazione del virus che, sempre secondo la fondazione GIMBE, potrebbe ricevere una “spinta” dalla copertura vaccinale minima.

In attesa di ricevere dosi sufficienti a creare la tanto sospirata “immunità di gregge”, però, GIMBE sottolinea, quindi, l’importanza di agire ed agire subito.

Per loro, dunque, un nuovo lockdown è non solo necessario ma anche indispensabile da subito.

Scopriremo presto se il loro suggerimento verrà preso in considerazione dal Governo.

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