Whatsapp, continua la “fuga” di milioni di utenti: cosa sta succedendo

Non sembra arrestarsi la fuga di utenti da Whatsapp a seguito dell’implementazione della nuova normativa sulla privacy

Whatsapp, continua la "fuga" di milioni di utenti: cosa sta succedendo
Whatsapp, continua la “fuga” di milioni di utenti: cosa sta succedendo (websource)

Sembra incredibile, eppure Whatsapp, il sistema di messaggistica più famoso al mondo sta facendo i conti con una vera e propria fuga di utenti. Moltissime persone stanno lasciando Whatsapp a seguito della nuova normativa sulla privacy, che proprio non convince. In realtà, come riporta “The Guardian”, i cambiamenti alla privacy riguardano, più che altro, gli Stati Uniti. L’Europa è quindi toccata solo in modo marginale.

Eppure, moltissime persone (milioni, addirittura) stanno lasciando la piattaforma per utilizzare altre app che svolgono la medesima funzione. Si capisce da come sono aumentati gli utenti di Signal, che ha guadagnato ben 7.5 milioni di utenti nel mondo. Ancora più alto l’exploit di Telegram, che avrebbe guadagnato ben 25 milioni di nuovi utilizzatori soltanto negli ultimi mesi.

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Whatsapp, la privacy spaventa gli utenti: milioni in fuga

Chiaramente, è Whatsapp a farne le spese: in Gran Bretagna, dall’ottava app più scaricata è finita al 23esimo posto. E stupisce il balzo in avanti di Signal, un “clone” di Whatsapp con un occhio di riguardo alla privacy, che è diventata in questi giorni la app numero 1 in quanto a download. Ma cosa provoca questa grande fuga di utenti? L’annuncio dell’imminente condivisione dei dati con Facebook ha scatenato il “panico” in moltissimi utenti.

Di fatto, pur rimanendo app indipendenti e diverse, Whatsapp e Facebook saranno, in quanto a condivisione dei dati personali (ma anche dei contatti) praticamente la stessa cosa. E’ questo il progetto di Zuckerberg, boss di Facebook: unificare FB, Instagram e Whatsapp in una sola grande piattaforma. Una novità che non piace agli utenti, che preferirebbero avere sistemi di messaggistica indipendenti, tanto che la condivisione dati con Facebook è stata rimandata proprio per le tante proteste e il crollo degli utenti. Intanto, se volete sapere come mettervi al riparo da truffe, leggete questo articolo.

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