Denise Pipitone, l’avvocato conferma: “La bambina parlava in italiano”

Il caso di Denise Pipitone potrebbe essere vicino alla soluzione. In attesa dei risultati del Dna alcune dichiarazioni confermano la pista

Denise Pipitone
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Sono ore davvero decisive per il caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa ben 17 anni fa e che ora potrebbe essere stata clamorosamente ritrovata. Tutto grazie alla trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto” che in tutto questo tempo non ha mai smesso di cercare la ragazza fino a quando, qualche giorno fa, un’infermiera russa ha rivelato dell’esistenza di una donna, Olesya, che potrebbe corrispondere al profilo di Denise.

Olesya infatti affermava in tv di essere stata rapita da bambina e di non ricordare la sua famiglia biologica e la somiglianza con Piera Maggio, mamma di Denise, è davvero evidente.

A questo punto sono subito scattate le indagini ed è stato richiesto un test del DNA: i risultati sono attesi con molta ansia, anche se tardano ad arrivare. La signora Maggio, così come il suo legale, sono però molto speranzosi.

Denise Pipitone, il legale della madre ricorda la testimonianza della guardia giurata

Il DNA è stato prelevato e l’avvocato Giacomo Frazzitta, apparso in tv per conto della famiglia di Denise, continua a ricostruire i momenti prima e durante la scomparsa della bambina a Mazara del Vallo.

Il legale ha fatto notare, oltre alla somiglianza evidente tra Piera Maggio e Olesya, che stavolta potrebbe trattarsi della segnalazione giusta. In effetti sembra davvero coincidere tutto, come ad esempio le date del rapimento di Denise e l’età dichiarata dalla ragazza russa: “Questa tuttavia è una storia che collima con quello che avveniva nel 2004-2005 con l’indagine. Mi riferisco a quella bambina ripresa dalla guardia giurata nel 2005, la somiglianza con Denise era sconvolgente”.

La bambina era stata ripresa a Milano, insieme a una donna Rom, ed era stata subito riconosciuta da Piera Maggio. A confermare il tutto anche la testimonianza della guardia giurata che disse: “Lei la chiamava «Danas». E la piccola rispondeva in italiano: «Dove mi porti?»“.

In attesa dei risultati del test, tutto sembra propendere per un lieto fine. A meno di eventuali, clamorose, nuove rivelazioni.

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