Serie A, i club contrari alla Superlega si ribellano: “Colpo di Stato”. Match a rischio

L’ufficializzazione della Superlega ha mandato su tutte le furie i club di Serie A. La reazione più dura è stata quella di De Zerbi

Pallone Serie A
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Il caos nel mondo del calcio continua a tenere banco in queste ore successive al comunicato dei club europei che hanno annunciato la creazione della Superlega. Nel frattempo che vengano prese decisioni ufficiali dalle varie Leghe e dagli organi internazionali, continuano a susseguirsi le dichiarazioni dei vari protagonisti legati allo sport professionistico.

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Nella nostra Serie A, complice anche l’appuntamento con il turno infrasettimanale di campionato, gli allenatori sono stati incalzati dai giornalisti per esprimere la loro opinione sulla vicenda. Se Pirlo e Pioli hanno glissato con mestiere, lanciando la patata bollente ai propri presidenti, tecnici come Ranieri e Mihajlovic hanno espressamente dichiarato di essere contrari alla nuova competizione.

L’allenatore romano, in particolar modo, è tornato anche sulla sua impresa con il Leicester che nel 2016 riuscì a vincere contro ogni pronostico la Premier League: “Un risultato ottenuto dal più piccolo che è riuscito a competere con i grandi giganti del calcio mondiale. Secondo me questo spirito rappresenta l’essenza dello sport. Quello che stanno cercando di fare è una cosa sbagliata. Forse agiscono così per coprire tutti i debiti che hanno”.

Successivamente la Roma, che si vociferava fosse stata invitata a partecipare alla SuperLega, ha emesso un comunicato sui social prendendo le distanze dal progetto: “La Roma è fortemente contraria a questo modello “chiuso”, perché totalmente in contrasto con lo spirito del gioco che tutti noi amiamo”. ⁣

 

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Serie A, furia De Zerbi contro il Milan: “Vorrei non giocare domani”

Roberto De Zerbi
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Ma la presa di posizione più forte di tutte è stata quella del tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi che, intervenendo in conferenza stampa alla vigilia della partita col Milan, ci è andato giù durissimo: “Sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un colpo di Stato, nei contenuti e nella modalità. Potevano farlo alla luce del sole invece di fare comunicati a mezzanotte”.

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Secondo l’allenatore dei neroverdi la decisione presa vanifica ogni tipo di speranza o di sogni di gloria di club più piccoli e con meno risorse economiche: “Forse io e la mia società siamo cog… perché ancora sogniamo. Però qualche risultato lo abbiamo fatto”.

Ed infine l’annuncio shock: “Non ho piacere a giocare questa partita perché il Milan fa parte delle squadre fondatrici. L’ho detto a Carnevali (il direttore sportivo, ndr) e ai miei giocatori. Poi se Carnevali mi obbligherà allora andrò, ma ci sono rimasto male”.

In attesa di decisioni ufficiali, il match non sembra essere comunque a rischio. Ma in queste ore continueremo a monitorare la situazione.

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