Denise Pipitone, nuovi risvolti: i rapitori erano due?

Il caso relativo alla scomparsa di Denise Pipitone si arricchisce di nuovi dettagli. Le ultime rivelazioni a Chi l’ha Visto

Denise Pipitone
web source

Non si fermano le indagini relative alla scomparsa di Denise Pipitone, la ragazzina di Mazara del Vallo di cui si sono perse le tracce ormai da quasi 20 anni. Dopo il trambusto della tv russa che aveva lasciato credere che Olesya Rostova potesse essere Denise, il caso è stato riaperto ed oltre alle ricerche delle forze dell’ordine anche la trasmissione “Chi l’ha Visto” continua a occuparsi della bambina.

Nell’ultima puntata del 12 maggio il programma condotto dalla Sciarelli ha fatto emergere nuovi, oscuri particolari sulla scomparsa della piccola.

LEGGI ANCHE: IL CASO DENISE PIPITONE, “MI È SEMBRATA UGUALE”: LE INDAGINI PORTANO A SCALEA

Denise Pipitone, la testimonianza di Della Chiave è sbagliata

Chi l'ha visto
web source

Secondo alcuni documenti trasmessi in onda, la testimonianza raccolta del sordo Battista Della Chiave sarebbe errata. Della Chiave aveva raccontato la sua versione dei fatti alla procura di Marsala, ma l’interprete avrebbe capito male le sue parole: “La persona sorda in questione capiva male l’interprete. Non c’è stato un adeguamento dialettale”.

Secondo gli atti depositati all’epoca, il rapitore di Denise era solo un uomo. Invece Della Chiave avrebbe raccontato una versione diversa: “Hanno rapito la bambina, superato un cavalcavia e la piccola sarebbe stata portata con una motocicletta e poi nascosta dentro una barca con i remi sotto una coperta e sono andati via”.

I rapitori, dunque, sarebbero stati due. Il secondo uomo, all’epoca dei fatti, avrebbe avuto circa 25 anni.

LEGGI ANCHE: CHI L’HA VISTO? IL CASO DI DENISE PIPITONE: DOCUMENTI INEDITI E IL GIALLO SU TELEFONATE MISTERIOSE

Durante la trasmissione, poi, ci sono state altre testimonianze che hanno fatto capire come ci siano stati tentativi continui di infangare o di depistare le indagini. Un carabiniere della procura di Marsala, Francesco Lombardo, ha raccontato di aver trovato un biglietto di minacce sul parabrezza di un suo collega che recitava così:

“Non vi siete stancati di girare per Mazara del Vallo? Avete famiglia, questo è un fatto che non riguarda né pedofili né traffico d’organi”.

Nel frattempo l’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, ha svelato di aver ricevuto una lettera anonima contenente delle nuove, preziose informazioni per l’indagine. Il legale ha chiesto all’autore di fare uno sforzo e di mettersi in contatto personalmente con lui. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.

Impostazioni privacy