Eurovision, l’Italia è pronta dopo la vittoria dei Maneskin: Roma si candida

Eurovision 2022, il direttore di Rai1 Coletta dopo la vittoria dei Maneskin: “sogna Roma”. L’Italia ospiterà la prossima edizione

Eurovision, l'Italia è pronta dopo la vittoria dei Maneskin: Roma si candida
Eurovision, l’Italia è pronta dopo la vittoria dei Maneskin: Roma si candida (websource)

La vittoria dei Maneskin all’Eurovision ha consegnato un risultato storico per l’Italia della musica. La storica kermesse ha visto due volte vincere il nostro paese, l’ultima 31 anni fa con Toto Cutugno. In precedenza ci era riuscita Gigliola Cinquetti. Dopo il secondo posto dell’edizione 2019 è arrivata la vittoria dei Maneskin, che consegna all’Italia il diritto di ospitare la manifestazione il prossimo anno.

Un’occasione molto importante, che l’Italia deve cogliere. Toccherà alla Rai trasmettere l’evento (comprese le serate preliminari) e si tratta di una sfida notevole. Ne è consapevole il direttore della tv pubblica, Stefano Coletta, in un’intervista al Corriere della Sera. Bologna e Torino si sono già ufficialmente candidate, ma dovrebbe essere Roma la sede dell’Eurivision 2022.

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Eurovision 2022, la Rai organizzerà l’evento e “tifa” Roma

Sarà l’occasione per mostrare le capacità della Rai – ha spiegato al quotidiano – ne siamo tutti consapevoli. Si tratta di un appuntamento che concentra in tre ore tendenze, costume e cultura di tutti i paesi europei”. Coletta promette il massimo impegno, e pur senza sbilanciarsi fa capire che Roma è la sede più opportuna per ambientare la manifestazione. Servirà una struttura al chiuso (mai l’Eurovision si tiene all’aperto) e che possa ospitare 10mila persone tra addetti ai lavori e pubblico.

Con la speranza che tra un anno l’epidemia di Covid possa allentare definitivamente la morsa. Ma quali le sede più opportune? Coletta non ne parla, perché è presto. Ma sulla carta l’unica struttura pronta sarebbe il Palaforum all’EUR, ma di certo non si parla di “eccellenza”. Nei prossimi mesi se ne saprà di più, senza escludere la possibilità di una creazione “ad hoc” di una struttura ex novo appositamente realizzata per l’Eurovision 2025.

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