Suicidio della politica italiana, crisi e ipocrisie: Letta suggerisce una nuova strada

La crisi di Governo non è più una possibilità, ma una pericolosa verità. A parlare è il leader del PD, Enrico Letta: proposta categorica, ecco le conseguenze.

Si parla di un suicidio a tutti gli effetti, perché le tragiche conseguenze delle ultime vicissitudini politiche sono pesanti. La guerra in Ucraina prosegue, e l’Italia è sempre più debole, i leoni festeggiano, e la crisi impervia. Enrico Letta si espone, ma questa azione non è piaciuta agli altri leader.

Enrico Letta proposta per crisi politica
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La situazione è la seguente: il Governo è caduto, in seguito ad una crisi generata dalla scissione perpetrata con sicurezza da parte del Movimento 5 Stelle e del suo amato leader, Giuseppe Conte.

Il Governo Draghi è caduto, e in una situazione di difficoltà economiche dovute al conflitto europeo e alla pandemia di coronavirus, altre voci vogliono avere il loro ruolo nel coro.

La proposta di Letta spiazza, ma non è solo lui quello deciso a rivoluzionare tutto.

Enrico Letta parla chiaro: solo a queste condizioni!

Per chi volesse essere aggiornato, seguendo passo passo l’iter politico del momento, può iniziare consultando gli avvertimenti di Giuseppe Conte in un precedente discorso, parole che fin dagli inizi raccontano di una dolorosa instabilità politica. Infatti gli echi non sono rimasti inascoltati. Gli effetti della crisi sono preoccupanti, interviene Letta.

Enrico Letta rivela scenario politico
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Il quadro qui rappresentato illustra uno scenario politico fatto di scontri e amare conseguenze. In vetta c’è Giuseppe Conte, ex Premier e leader del movimento pentastellato, colui che ha anche iniziato questa regressione politica.

Non è d’accordo con il testo del Decreto aiuti, manovra politica che ha causato il dietrofront del M5S, ma è anche un’altra la ragione della crisi. Il Movimento ritiene che i membri del PD siano solo in apparenza progressisti, e che in realtà siano attaccati alle loro poltrone.

Soprattutto non è d’accordo con quanto accaduto, perché il M5S è diventato il capro espiatorio della situazione. Il partito aveva solo chiesto di risolvere delle questioni, gli altri li hanno accusati di essere colpevoli di aver generato una crisi politica.

Il Centro-destra non sta in silenzio, e Giorgia Meloni si fa avanti aumentando i consensi, e alla fine appoggiando la contromossa dell’ex Premier.

Così, Brunetta del Partito Popolare Europeo parte con accuse pesanti. Afferma che la scelta degli altri di seguire Conte sia stata del tutto opportunistica, e che in ballo c’è un progetto di un’Unione Repubblicana. Secondo questi, l’unico stratagemma adeguato alla rinascita politica, è quello di porre uno sguardo europeo con la presenza di Draghi.

Dall’altra parte, Enrico Letta fa muro, lancia un ultimatum con la sua proposta, ed afferma qualcosa che non pone scappatoie di alcun tipo: “La scelta è chiara, o noi o Meloni, due Italie profondamente diverse.”

Segnali di una crisi ancora più evidente se si riprendono le diatribe dell’ultima assemblea da record di 40 ore del M5S.

Quindi, per il leader del PD o si sale senza Meloni & co. , oppure questa instabilità sarà destinata a durare a lungo.

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