Covid, Italia verso un lockdown “soft”: cosa significa e cosa prevede

Per far fronte all’emergenza covid, l’Italia potrebbe prevedere un lockdown “soft” sullo stile di quello francese. Cosa significa e quando potrebbe partire

Covid, Italia verso un lockdown "soft": cosa significa e cosa prevede
Covid, Italia verso un lockdown “soft”: cosa significa e cosa prevede

Con il passare delle ore si parla sempre di più di lockdown imminente in Italia, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Il Covid dilaga, i contagi aumentano in modo esponenziale, e c’è la sensazione che le restrizioni introdotte lunedì (e che hanno scatenato molte proteste) siano già insufficienti. E pensare che fino a non più di 15 giorni fa, la parola “lockdown” veniva esclusa categoriamente. La realtà è un’altra, visto che anche gli scettici “storici” cominciano ad accettare l’idea. Del resto, la chiusura è l’unica soluzione immediata (e relativamente certa) per arrestare l’assalto agli ospedali, e soprattutto i decessi, che ormaisembrano diretta conseguenza dei nosocomi pieni. Ecco perché si sta studiando una soluzione sullo stile francese. Il lockdown “soft” sarebbe dietro l’angolo, e dovrebbe prevedere chiusure totali, ma non per tutti. Resterebbero aperte le scuole (non tutte), i negozi ritenuti essenziali e le attività lavorative necessarie.

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Lockdown soft, quali sono le misure in arrivo

Lockdown soft, quali sono le misure in arrivo
Lockdown soft, quali sono le misure in arrivo

Ci sarebbe da capire che tipo di impatto si avrebbe, visto che la soluzione per bloccare il virus forse richiederebbe chiusure più drastiche. Ma l’intenzione del presidente del Consiglio Conte, a quanto pare, è di procedere a piccoli passi. L’obiettivo è quello di arrivare (se costretti) a un lockdown totale solo perché i numeri non lasciano alternative, e non per una scelta strategica. Intanto, l’Italia osserverà Francia e Germania (che stanno partendo con le chiusure parziali) per capire l’impatto sui contagi. Ma quali sono i tempi? Non dovrebbero arrivare decisioni prima di mercoledì 4 novembre, quando Conte riferirà in Parlamento. Ci sarà un voto e poi la scelta decisiva: il Governo dovrebbe lasciare alle Regioni il compito di regolarizzare il lockdown in base alla situazione dei contagi. In ogni caso, un lockdown totale (tutti in casa indistintamente) come a marzo e aprile sembra scongiurato. Le nuove misure dovrebbero prevedere limitazioni per gli esercizi commerciali, con chiusure sì totali, ma su base oraria. Si andrà verso uno smart working totale, dove possibile, e un ritorno all’autocertificazione: vale a dire che si potrà uscire solo in caso di effettiva necessità. Ulteriori e più severe restrizioni, però, sarebbero nelle mani delle singole regioni.

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