Denise Pipitone, dalla lettera anonima alla telefonata dell’ex PM: “Coinvolte due famiglie”

Il caso di Denise Pipitone si arricchisce di nuovi particolari. E stasera a Chi l’ha visto si saprà di più sulla lettera anonima

Denise Pipitone
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La scomparsa di Denise Pipitone è un caso ancora irrisolto che continua a tenere banco su tutte le prime pagine di cronaca. Da quando la tv russa ha fatto riaccendere i riflettori sul dramma della famiglia Maggio la procura di Marsala ha deciso di riaprire le indagini e ogni giorno spuntano dei nuovi dettagli che, con un po’ di audacia e di fortuna, potrebbero regalare un lieto fine alla vicenda.

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Le ultime notizie in ordine di tempo riguardano l’autore della lettera anonima che ha scritto all’avvocato Giacomo Frazzitta spiegando di conoscere per filo e per segno come è scomparsa Denise e di aver taciuto finora per paura.

Denise Pipitone, l’autore della lettera anonima contatta Chi l’ha visto. E la PM Angioni rivela nuovi dettagli

L'intervento del pm Angioni
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Ebbene, nella puntata di stasera di “Chi l’ha visto” si conosceranno nuovi dettagli in merito all’autore di questa lettera. Ieri, infatti, la redazione del programma condotto dalla Sciarelli è stato contattato da questa persona, che probabilmente si è convinta a farsi avanti dopo che l’avvocato della famiglia Maggio l’aveva esortato garantendogli l’anonimato totale.

Ma sulla scomparsa della bambina è arrivata anche un’altra importante testimonianza, ovvero quella dell’ex PM Angioni, responsabile delle indagini dal 2004 al 2005. La donna, intervenuta a Mattino Cinque ieri, ha spiegato che secondo lei nel rapimento di Denise sarebbero coinvolti due nuclei familiari, uno “cattivo” e uno “buono”.

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“Essendo emersi più indizi, una pluralità di indizi nei confronti di altre persone, sempre di due nuclei familiari, che sono Corona, e nucleo Polizzi anche… l’unica ipotesi investigativa che ne tenga conto in maniera ragionevole è questa: che vi sia stato un primo intervento di persone che volevano fare male alla bambina. Il primo gruppo sarebbe stato mosso da risentimento con l’intenzione di fare male la bambina, il secondo, avvisato, sarebbe corso dov’era la bambina, poi l’avrebbe presa e portata via per proteggerla dal male fisico“.

La dottoressa Angioni ha specificato poi che l’intervento del secondo gruppo sarebbe stato possibile grazie alle “sentinelle“, ovvero persone che stanno tutto il giorno in strada e sembrano non far nulla ma che in realtà vedono tutto. E sulle indagini ha aggiunto: “Tutti naturalmente hanno agito cercando probabilmente di prendere in giro gli inquirenti, sia quelli che l’hanno rapita per farle del male, sia quelli che li hanno bloccati e l’hanno presa e portata lontano”.

 

 

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