Siamo davvero interessati al nuovo Android P?

La developer preview di Android P è stata rilasciata da pochi giorni ma, date le pochissime novità introdotte, sentivamo davvero il bisogno di questa nuova versione ?

Android PCome già accaduto in passato nella prima settimana di marzo, Google ha reso disponibile la prima developer preview di Android P, che sarà il futuro successore di Oreo. Ad ora non si conosce ancora il nome né tanto meno la numerazione, che si ipotizza sarà la 9.0. Proprio questo punto mi ha fatto riflettere e pensare se davvero c’era il bisogno di una nuova major release. Nel panorama globale molti dispositivi più o meno recenti devono ancora ricevere Nougat, con la maggioranza che è ferma a Marshmallow se non addirittura a Lollipop. La diffusione di Android Oreo nel mese di febbraio si è attesta all’1,1%, un dato davvero ridicolo e preoccupante.

Dati aggiornati a febbraio 2018

Google con Android P si sta muovendo più che mai in direzione Apple, abbracciando il fenomeno del notch. L’idea dei produttori minori (e non) di copiare iPhone X ha contagiato la stessa società del robottino verde, e questa è stata davvero una pessima scelta. In primo luogo perché la user experience tra le due tipologie di sistema operativo è completamente diversa: Apple ha il pieno controllo sull’interfaccia grafica e ha il supporto costante degli sviluppatori terzi. Nel giro di pochissimi mesi dal lancio di iPhone X la stragrande maggioranza delle applicazioni su App Store è stata aggiornata proprio per supportare il notch. Google invece non può aspettarsi questa adozione da parte dei developers, nemmeno se portata avanti in prima linea. Ed infine è un fallimento estetico, poiché in molti casi questa scelta non è giustificata da nessuna necessità pratica (non tutti i modelli presentati hanno le cornici così ridotte).

Tralasciando il discorso notch, Android P non introduce altre novità di peso (almeno per il momento). L’interfaccia grafica sarà più pulita e con linee più morbide, la sicurezza è stata ulteriormente aumentata come l’ottimizzazione dell’autonomia. Non si tratta certamente di rivoluzioni e siamo davvero lontani dalle innovazioni del passato, sia software che hardware. Inoltre Google ha deciso di non aggiornare più la gamma Nexus (6P, 5X) e Pixel C, presenti sul mercato dal 2015, i quali riceveranno solo patch di sicurezza per Android 8.1 Oreo. Inutile dire che le politiche di aggiornamento di casa Apple sono molto differenti, e forse è proprio questa una cosa da copiare dalla concorrenza. Siamo davvero interessati a questa nuova versione di Android che, nella maggior parte dei casi, avremo solo acquistando un nuovo dispositivo ?

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