Caterina Caselli e il terribile dramma che le ha cambiato la vita

La vita è come le giostre, a volte si è al top dell’adrenalina, altre si è davvero in delle condizioni di down dalle quali è difficile riprendersi. Caterina Caselli è una Donna capace di raccontare con la giusta sensibilità, la verità di un evento drammatico che le ha davvero stravolto la vita.

Essere sempre al massimo delle energie non è possibile, ma trovare la giusta chiave per affrontare le avversità, è possibile. La protagonista del dramma di oggi è Caterina Caselli, cantante rivoluzionaria che con la sua voce e grande talento ha invaso la scena musicale della fine degli anni Sessanta e poi nel corso dei Settanta. Ha raggiunto grandi risultati grazie alla sua grinta, ma questo non significa che la vita per lei sia stata facile. Ha confessato la verità su un evento terribile, dal quale è molto difficile riprendersi.

Caterina Caselli
fonte: https://www.instagram.com/caterinacasellisugar/

Dalla foto trasmette energia da tutti i pori, sembrerebbe assurdo credere che questa donna si sia abbattuta. La verità è che però bisogna sempre andare oltre al personaggio, non nel senso che sia una donna che si butta giù davanti le difficoltà a prescindere, ma che dietro la professionista c’è una persona in carne, ossa e problemi, come chiunque altro.

Mettiamo da parte i pregiudizi e comprendiamo, o meglio cerchiamo di immedesimarci, nel suo dolore.

Di recente si è molto parlato di problemi di varia natura, infatti a tal proposito non si può dimenticare il dramma dell’ex di Uomini e Donne che ha rischiato di morire. Insomma si tratta di tematiche delicate.

Anche quella che riguarda la cantante in questione lo è, per cui merita e deve essere raccontata nel modo più giusto, sempre se esista. Non si è mai davvero pronti a certi eventi della vita, ma bisogna superarli.

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Caterina Castelli racconta la verità sul dramma

Come se non bastasse, dietro al fatto che c’è sempre un essere umano, bisogna riconoscere che la notorietà ha un prezzo, a volte salato. E’ il caso dell’ex stella di Amici minacciata di morte, una situazione davvero al limite dell’assurdo. Non sempre le persone capiscono le situazioni dei famosi, o meglio nella maggior parte dei casi non ci riescono. Bisogna trattare nel modo più opportuno i fatti, perché si possono lanciare dei messaggi di estrema importanza.

Caterina Caselli
fonte: https://www.instagram.com/caterinacasellisugar/

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L’attrice è ospite a Oggi è un altro giorno, dove presenta anche il documentario sulla sua vita lavorativa e privata, Caterina Caselli- una vita, 100 vite, firmato dall’autore Renato De Maria, professionista con il quale si è trovata subito molto bene. Infatti, è riuscita a raccontare qualcosa che prima non era mai trapelato, e che invece adesso dopo tanti anni di carriera è riuscita a comunicare.

Si tratta di saper riconoscere l’importanza di certe patologie, che non devono essere fonte di discriminazione, ma bisogna parlarne per curarle al meglio. A Serena Bortone racconta che l’evento che l’ha devastata è collegato ad un altro, il quale riguarda la sua famiglia.

Nel 1967 partecipa a Sanremo, quando durante la notte l’Hotel Savoy diventa lo scenario di un suicidio: quello di Luigi Tenco.

La cantante si è ritrovata tutti gli artisti nella hall. Nel racconto ricorda lo stesso mito di Lucio Dalla in vestaglia e preoccupato per quanto accaduto. La morte dell’amico e collega è ricollegata a quella del padre. E’ morto quando lei aveva solo 15 anni, periodo nel quale della depressione non se ne parlava, anzi la si nascondeva.

Il patto con la madre era proprio quello di non toccare l’argomento, infatti una volta cresciuta e trovatasi davanti la morte di Tenco, racconta che non riuscì a proferire parola.

Le parole di Caterina sono dure, ma utili a capire che ai tempi la discriminazione e la mancanza di studi sull’argomento era maggiore, e soprattutto pericolosa per chi ne soffriva:

“Per anni in famiglia non abbiamo mai parlato di questo, mia madre non voleva. Si era creato un patto tra di noi, perché all’epoca la depressione non era considerata una malattia. C’era anche una società molto dura, non comprendeva molto che una persona si potesse suicidare. Si diceva molto semplicemente ‘era un matto, magari anche le figlie sono così’. Mia madre ci voleva proteggere. Mi ricordo che mia mamma di disse di non parlare di questa tragedia.”

Sapete come ha ripreso in mano la sua vita? Qualche anno dopo la morte del padre, ha deciso di raggiungere il proprio sogno e conquistarlo, racconta proprio così:

“Fin da piccola volevo cantare, ma mia madre mi diceva che non era un mestiere da donna. Avevo visto dei cartelli che pubblicizzavano le lezioni di un maestro di musica e volevo frequentarle.

Lei non voleva pagarle e sono andata a lavorare. La devo comunque ringraziare perché i suoi ‘no’ mi hanno dato una grande forza, anche per superare i momenti di angoscia. Mi ha dato la forza di credere in me. Quando ha visto che la mia carriera ingranava era al settimo cielo.”

Insomma, si tratta di un racconto intenso, il quale rivela la sua grande forza, e il riscatto ottenuto, ma non solo. Ci fa comprendere quando la strada per l’eguaglianza in merito a tematiche del genere sia ancora lunga, ma parlarne può aiutare i familiari e le persone che soffrono di patologie mentali, incentivando così la ricerca e le cure.

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